di Lidia Fassio

 Non occorre sentire gli esperti per accorgerci che, negli ultimi anni, il clima delle nostre regioni è notevolmente cambiato ma, soprattutto, sono cambiate le temperature, via via sempre più miti anche nelle regioni del nord e la natura delle piogge. Oggi non abbiamo più la pioggerellina di un tempo ma, spesso, piogge intensissime, quasi di carattere tropicale, che lasciano cadere decine di millimetri d’ acqua nel giro di pochissimo tempo intasando gli scoli che non riescono ad assorbirla e rendendo impermeabile il terreno che non può trattenerla, finendo per lasciarla scivola a valle creando devastazioni.

Si verificano spesso temporali con fortissime raffiche di vento anche in stagioni per noi improbabili, come in inverno, stagione di freddo e di neve e non di piogge in questa quantità e neppure di temporali.

Da tempo c’è preoccupazione circa il clima della Terra che, secondo gli esperti, sta diventando la principale minaccia per il prossimo futuro; si parla di effetti devastanti nell’arco di 20/30 anni.

E’ recentissima la relazione della NCA (National Climate Assessment) a cui hanno contribuito più di 300 esperti di tutti i paesi del mondo e che di certo non è tranquillizzante anche se saranno i governi a dover prendere decisioni importanti per attenuare gli effetti della catastrofe incombente e invertire la rotta.

Secondo questo rapporto sarebbero imminenti i cambiamenti in molte zone del nostro pianeta che vedrebbero non solo modificare il clima ma anche l’assetto geologico trasformando le zone temperate in zone desertiche con piogge rare e di grande intensità, alternate da lunghi periodi di siccità che metteranno a repentaglio i raccolti, gli equilibri della flora e della fauna e, in ultimo, l’uomo.

Non è facile fare delle valutazioni astrologiche rispetto a questo argomento ma, un pensiero va subito alla grande croce che si è formata negli anni passati sui segni cardinali che, come sappiamo, hanno un collegamento molto preciso sia con la terra che con l’acqua; ci riferiamo in particolare all’asse Cancro Capricorno che sono sempre sollecitati in occasione di terremoti, inondazioni o grandi eruzioni di vulcani che influiscono in modo determinante sull’uomo e sulle condizioni di vita.  Anche piccoli fenomeni possono creare notevoli difficoltà come accadde alcuni anni fa con le nubi prodotte dall’eruzione di alcuni vulcani islandesi che paralizzò la viabilità aerea per alcuni giorni poiché non c’era visibilità sulle rotte nordiche. Come non pensare agli effetti che produrrebbero il surriscaldamento delle acque o il raffreddamento della corrente del Golfo per via dello scioglimento dei ghiacciai del polo nord? Tutto verrebbe a cambiare con effetti difficili da pronosticare.

Anche la posizione di Nettuno in Pesci è stata collegata abbastanza immediatamente alle tante inondazioni che hanno caratterizzato il mondo e, soprattutto il nostro paese, anche in luoghi dove non si erano mai verificati fatti di questo genere. Il segno dei Pesci è governato proprio dal signore degli Abissi che, simbolicamente, quando si irritava faceva sussultare tutte le acque della terra e dei mari. Forse, in questo momento, Poseidone ci sta invitando a modificare qualcosa negli equilibri e a tenere in maggior conto ciò che per noi è fonte di vita.

E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che non appena inizia a piovere, nell’arco di pochissime ore, la protezione civile entra in allerta in molte parti del paese a dimostrazione che il terreno sembra non reggere più e i fiumi diventano subito enormi con il rischio di gravissime esondazioni che invadono i centri abitati obbligano ad evacuazioni e a interventi straordinari. In alcuni casi si verificano invece in modo troppo rapido per cui, come nel caso della Liguria e della Sardegna e non ultime le Marche in cui ci sono persone che muoiono perché non sono riuscite ad allontanarsi o non sono state avvisate in tempo perché il problema è stato sottovalutato e i fiumi hanno esondato creando panico e morte.

Anche in altri paesi le temperature sembrano impazzite per cui ci troviamo con città prima fredde diventate quasi temperate ed altre che, invece, vedono scendere di parecchio la colonnina di mercurio sotto lo zero.  Gli Stati Uniti da anni sono bersagliati da caldo eccezionale in estate e da freddo  record in inverno e, soprattutto da inondazioni dovute ai vari tifoni che partono dalla zona dell’Equatore devastando le coste sud.

In pratica tutti ci siamo chiesti almeno una volta che cosa sta succedendo anche se molti scienziati continuano a sostenere, non senza fondamento, che la Terra ha sempre subito grandi fasi di glaciazione e di de-glaciazione anche in epoche in cui l’uomo non esisteva per cui non poteva essere accusato di cattiva condotta nei confronti dell’ambiente. Senza dubbio questo è vero ma, forse, dovremmo pensare a soluzioni per evitare la velocizzazione di questi fenomeni, cosa davvero preoccupante. 

Gli scienziati parlano soprattutto dello scioglimento dei ghiacci, molto evidente ai due poli, del continuo surriscaldamento dell’atmosfera nonchè del conseguente aumento della temperatura degli oceani che, incamerando calore, fanno innalzare il livello dei mari (si parla di circa 20 centimetri negli ultimi due decenni). E’ dai tempi del rapporto di Al Gore che si parla soprattutto di “effetto serra” ma, in questo ultimo studio si è andati molto più in profondità anche su altri fattori utilizzando parole che lasciano meno spazio all’interpretazione soggettiva. Quello che prima veniva visto come una delle possibilità, oggi appare come una fortissima probabilità.

Un altro problema sono i gas, in particolare la concentrazione di anidride carbonica cresciuta nell’atmosfera di più del 20% negli ultimi 50 anni e del 40% rispetto al ‘700; seguono poi il metano e l’ossido di azoto che contribuiscono all’effetto serra in cui ci sono grandi responsabilità dell’uomo che, con il suo inquinamento, accelera i processi.

Altri problemi secondari, ma non per questo meno importanti, sono le continue deforestazioni e l’uso esagerato dei combustibili fossili.  Anche nel nostro paese, il dissesto idrogeologico è in parte dovuto alla canalizzazione troppo allegra delle acque e ai continui disboscamenti che rendono il terreno troppo fragile quando piove in modo troppo intenso. In fondo da sempre sappiamo che sono le radici degli alberi a rendere stabile la terra.

Questo rapporto solleverà molte polemiche alcune delle quali sono già state avanzate dalla rivista Nature che sostiene che non sono stati tenuti in conto studi importantissimi fatti negli ultimi anni da chi osserva il clima. Per saperne di più bisognerà però attendere l’autunno quando verrà pubblicata la nuova versione sintetizzata.

In pratica tutti gli esperti sembrano d’accordo sul fatto che le temperature si sono innalzate in media di  0,89° Celsius con il rischio di ulteriori aumenti che produrrebbero catastrofi di ben diversa portata. Concordano anche sul fatto che gli ultimi tre decenni hanno visto ovunque temperature sempre più elevate.

La questione clima interessa tutti noi e dunque siamo chiamati a farcene carico imparando a inquinare meno, a risparmiare l’acqua e a utilizzare sempre meno i gas le cui scorie impregnano l’atmosfera; acquisita questa consapevolezza potremo far leva in modo più incisivo sulle politiche dei governi affinchè prendano provvedimenti decisivi. Altrettanto importante sarà l’attenzione al territorio che potrebbe evitare le catastrofi a cui stiamo ciclicamente assistendo dovute per lo più all’incuria e alla scarsa attenzione ai fiumi e agli alberi, da sempre amici dell’uomo e, per questo, bisognosi di maggior rispetto.