Mi chiamo Lidia Fassio, sono un’appassionata di astrologia da tantissimi anni.
Sono un Capricorno con Ascendente Ariete ed ho una Luna in Leone in quinta casa congiunta a Plutone.
Sono torinese, sono sposata ed ho un figlio musicista; amo tantissimo gli animali e attualmente ne ho cinque, due bellissimi maremmani bianchi ed una piccola frugoletta nera e bianca, ultima arrivata, vivace e simpatica: a loro si aggiungono due gattoni.

L’interesse per l’astrologia è nato tantissimi anni fa ed io lo considero un vero e proprio amore che iniziò con un colpo di fulmine ma che, perdura tuttora, vivo e vitale.
Osservare il cielo è sempre stato per me qualcosa d’affascinante; quando ero piccola e vivevo in un piccolo paesino quasi montano, attendevo che i miei nonni e le mie zie andassero a letto e poi io mi alzavo di soppiatto ed uscivo a vedere come brillavano le stelle e, soprattutto, cosa faceva la Luna, come si allargava e si stringeva e dove si collocava nel cielo notte dopo notte.
Allora non conoscevo nulla d’astrologia ma, sicuramente, i miei valori casa 12° mi spingevano a guardare a ciò che stava lassù e, fin da allora, parevano indirizzarmi per darmi una mano a scoprire quale sarebbe stata poi la mia vocazione.
Per la verità ero molto attratta anche dalle particolarità dei comportamenti umani: osservavo con molta attenzione, anzi devo dire che a volte ero come ipnotizzata al punto da non riuscire a distogliere lo sguardo dalle persone “strane”, soprattutto da quelle che, in un piccolo paesino, venivano chiamate “matte”.

Nel posto dove vivevo c’erano due “matti”, uno dei quali mi affascinava moltissimo, anche perché abitava proprio accanto a noi e per me era una vera e propria attrazione, molto più di una curiosità.
Quest’uomo era un nottambulo, probabilmente un insonne che trascorreva le notti nel giardino della sua casa e lì, cantava alla Luna, parlava ai conigli declamava poesie agli alberi e ad ogni cosa che lo ispirasse: tutte cose che in una piccola realtà fatta di contadini e di pastori non erano proprio considerate “normali”; in effetti, Rinaldo – così si chiamava – non aveva di certo una vita normale, era piuttosto una specie di sognatore-poeta, uno che viveva fuori dalla realtà e, soprattutto, fuori dal tempo, poco adatto alla vita dura che lo aspettava ogni giorno e poco strutturato per essere un lavoratore a pieno ritmo e tanto meno per affrontare una realtà che lui considerava inesistente.
Era molto “sensibile”, forse anche molto fragile a livello emotivo, oggi lo definirei “femminile nell’animo”; un uomo con fantasie e sogni che a quei tempi, con la vita dura che c’era in campagna, non poteva neppure pensare di esprimere poiché non era nato nella famiglia giusta per poter accogliere le sue qualità.
Forse, se qualcuno avesse capito o se avesse avuto la possibilità di studiare o di seguire le sue inclinazioni, probabilmente Rinaldo sarebbe diventato un artista, un poeta.., magari un musicista, qualcuno che avrebbe potuto esprimere al mondo la sua ricchezza interiore che era pura e limpida come quella di un bambino che sogna di volare al di sopra della realtà, sulle ali di un cavallo alato.
Io scendevo la notte, mi nascondevo dietro al pergolato di casa mia e da lì, osservavo e ascoltavo, sicura di non essere vista e di non interferire con la sua ispirazione.
Quando venivo sorpresa mia nonna mi sgridava e cercava di dissuadermi dall’osservare di nascosto le persone; io rispondevo energicamente che non guardavo le persone, almeno non tutte, ma ero attratta da quelle che colpivano la mia fantasia perché gli altri mi sembravano insignificanti e senza colore, mentre mi intrigavano gli “strani”, capaci di fare cose “strane”.

Fin da allora, i miei valori astrologici mi spingevano fuori dalle situazioni ordinarie della vita e mi sollecitavano verso ciò che mi appariva diverso e magari anche “emarginato”; cercavo di capire i perché della vita e cercavo spiegazioni anche a fatti molti drammatici che erano accaduti nella mia famiglia a cui non sapevo dare una spiegazione.
In effetti, io ero a casa dei miei nonni perché la mia famiglia era stata distrutta da un incidente stradale in cui mio padre aveva perso la vita e, l’idea che esistesse ” la morte” e che potesse arrivare in maniera drammatica ed improvvisa, era qualcosa che mi tormentava perché non riuscivo a comprenderne il significato, il senso, non sapevo come avvenisse.. (la mia Luna congiunta a Plutone in Leone in 5° casa è come se estraesse da me il massimo della contraddizione sul tema vita – morte); tra l’altro, nessuno dava risposte ai miei quesiti, come se non se la sentissero di affrontare una bambina piccola che voleva parlare di “morte” e che si interrogava sulla stessa; così, l’unico vero interlocutore su questo tema era Rinaldo, che, pur con tutta la sua stranezza riusciva a darmi delle risposte che oggi posso definire molto appropriate proprio per il fatto che lui era rimasto “bambino” e per questo sapeva parlare ad una bambina inquieta, triste ed anche molto sola.

Sono passati moltissimi anni da allora, tuttavia non dimentico che Rinaldo mi diceva spesso . “certe risposte ce le può dare solo il cielo” e, forse, la mia passione per gli astri nacque proprio da queste sollecitazioni e dal tentativo di capire cosa “il cielo” nascondeva dentro di sé.
In ogni caso, la sincronicità volle che fin da ragazzina incappassi in un manualetto di astrologia, quelli del tipo “disegna il tuo tema natale” e con quello provai e riprovai, cercando di capire cosa rappresentavano quei segni, quegli aspetti : fu come se non mi potessi arrendere all’idea che “fosse tutto li”; di tanto in tanto ci tornavo su, ma non mi bastava, è come se intuissi che l’Astrologia doveva essere molto di più ma non riuscivo a trovare una chiave di accesso.
Cercai testi, frequentai corsi, ma nulla riusciva a soddisfare la mia curiosità anche perché allora esistevano solo corsi e testi ad indirizzo previsionale e questo, non suscitava in me alcun fascino.

Fu dopo un lungo peregrinare che ebbi la fortuna di incontrare Lisa Morpurgo e di diventare sua allieva potendomi così avvicinare al suo pensiero e ai suoi insegnamenti.
Lisa riuscì a dare un senso alla mia ricerca: lei, da grande studiosa qual’era, aveva intuito che c’era un codice sottostante che racchiudeva e cercava di spiegare le grandi leggi universali nonché il modo in cui si inserivano nelle cose e nella vita umana: lei mi diede la voglia di non fermarmi a percorrere le strade già battute, cercando risposte personali alle migliaia di domande che questa disciplina mi poneva.

Così, negli anni ho cercato di dare una lettura più profonda ai simboli astrologici e, avvalendomi della mia continua ricerca nel campo della psicologia, sono giunta a definire un mio personale metodo di lettura del tema natale in un’ottica esclusivamente evolutiva, psicologica ed umanistica, riuscendo così a percepire – almeno in parte – i messaggi che l’Astrologia è in grado di fornire se solo si sanno usare delle corrette ” chiavi di lettura” e di interpretazione.

L’astrologia è densissima di storia e di connessioni con le altre discipline : studiandola non si può fare a meno di cavalcare la storia del pensiero dell’uomo, i suoi miti, i suoi simboli, i suoi Dei e, soprattutto, non si può fare a meno di pensare che essa sia stata la più antica e nobile forma di psicologia mai esistita.

L’astrologia per millenni ha permesso all’uomo di leggere come “esterno a se” ciò che non poteva ancora concepire “dentro di se“; forse l’astrologia è stata la sua espressione simbolica e rispecchiante più evidente, la prima via assoluta “verso sé stesso” ma, al tempo stesso, forniva all’uomo la visione grandiosa di un ordine superiore e di una costruzione del mondo unitaria e gerarchica dentro la quale però l’uomo si può percepire inserito, compreso e partecipe.
La percezione di un “ordine universale” serviva all’uomo antico come a quello moderno a placare la paura di essere solo e impotente di fronte ad un destino che, altrimenti potrebbe sembrare “caotico e senza senso”.

Chiaro che, in un primo tempo, l’oroscopo non poteva essere altro che la lettura di un “destino” e l’astrologo era semplicemente la persona che sapeva “leggere ed interpretare” questo destino. Oggi, che l’uomo è in grado di percepire la sua natura “psichica e spirituale”, ecco che anche l’oroscopo può rispondere in modo più sofisticato fino a fornire all’uomo la percezione di poter essere a tutti gli effetti “l’artefice del proprio destino”.
L’oroscopo oggi offre veramente la possibilità di fare un “vero e proprio lavoro sul carattere”, ma solo se lo si guarda come l’immagine speculare delle potenzialità e delle predisposizioni innate presenti nel soggetto indagato.
Oggi l’uomo è molto più incline a guardare “dentro di se” e a cogliere il movimento degli astri come un semplice “specchio della sua natura e dei suoi moti interiori” ed ancora una volta l’astrologia si mette al pari con i tempi per fornire all’astrologo gli strumenti per comprendere i suggerimenti che arrivano dal mondo interno e che, se vengono colti, sono una incredibile fonte di conoscenza e di evoluzione.

Inutile dire, con queste premesse che l’Astrologia è oggi una parte consistente della mia vita proprio perché mi è stata compagna nei momenti più difficili nello scoprire parti di me, per dare significato al mio vissuto e alle mie sofferenze e, in ultimo, nell’aiutarmi a comprendere cosa si muove dietro alle persone e dietro alle loro molte maschere.
Devo dire che è stata sempre presente, discreta, mai deludente e, soprattutto, saggia;
Anche quando non ero pronta a cogliere i suoi suggerimenti ha saputo affiancarmi ed attendere dischiudendo lentamente le porte della sua conoscenza senza mai spaventarmi, entrando nella mia vita in modo leggero ed efficace, accompagnandomi a comprendere piccole porzioni della sua immensità, aiutandomi a decodificare il linguaggio simbolico ed archetipico attraverso il quale essa comunica il suo sapere.

Essa mi ha fatto, infine, un gran dono: mi ha insegnato che ognuno ha una sua strada ed un preciso progetto da seguire e da portare a termine; che ognuno è fatto di una pasta diversa dalle altre e che non vi è una pasta “migliore o peggiore delle altre ”, ma semplicemente “diversa”; mi ha insegnato che la diversità è il sale della vita oltre che una reale necessità che garantisce e perpetra la ricchezza che ogni giorno il mondo e l’universo ci concedono di vedere attorno a noi in un fiore, nel sorriso di un bambino o in un albero che porta i suoi frutti a maturazione.
Mi ha insegnato lentamente ad avvicinarmi all’idea che a volte ciò che può sembrare negativo può essere semplicemente “utile” o, ancor meglio “necessario”, soprattutto se è l’unica strada attraverso cui L’IO può giungere a capire il messaggio del SE’; ho imparato che non esistono energie buone ed energie cattive, ma solo “energie usate bene o male” a causa di pulsioni o motivazioni che troppe volte restano inconsce perché legate alle difficoltà che ognuno di noi ha incontrato nel difficile percorso di “conoscersi ed individuarsi”.

L’Astrologia mi ha presa per mano fino a lasciarmi intuire di essere parte di un progetto molto più grande in cui nulla è isolato e, soprattutto, nulla è senza senso. Ho cominciato attraverso di lei a vedere il processo della vita con occhi diversi e quello che ho ricevuto in modo tanto generoso cerco giorno dopo giorno di trasmetterlo a chi, attraverso di me e insieme a me, sta cercando di avvicinarsi a questa grande Signora che, è giovane, interessante e brillante, nonostante i suoi tanti anni.