Fuoco, Terra, Aria, Acqua: i quattro elementi. In astrologia – come in molti altri sistemi di conoscenza – sono le energie primarie di tutte le strutture materiali e degli insiemi organici.

In fisica i 4 elementi sono associati agli stati della materia e all’energia che permette il trasmutare l’uno nell’altro: il ghiaccio in acqua, il fuoco in vapore e così via. La Terra corrisponde allo stato solido, l’acqua allo stato liquido, l’aria allo stato gassoso e il fuoco allo stato plasmatico, gas ionizzato che nell’universo costituisce la quasi totalità della materia stellare.

Nella visione astrologica, ma non solo, ogni elemento è l’espressione di un genere particolare di energia. Ma è anche la manifestazione di uno stato di coscienza, è una forza cosmica e uno stato del nostro essere. Agisce all’esterno e agisce in ognuno di noi.

Trasformandosi e trasformandoci.

I QUATTRO ELEMENTI E LE ANTICHE TRADIZIONI FILOSOFICHE E SPIRITUALI

Quando gli antichi filosofi greci parlavano dei 4 elementi non intendevano certo il termine in senso scientifico, come componenti della tavola degli elementi. Ma come essenze primarie, sostanze che entrano a fare parte di tutti i corpi materiali.

«Uno dei sette sapienti, Talete di Mileto, indicò nell’acqua il principio di ogni cosa, Eraclito nel fuoco, i sacerdoti magi nell’acqua e nel fuoco, Euripide […] nell’aria e nella terra. Pitagora in verità, EmpedocleEpicarmo e altri filosofi della natura sostennero che gli elementi primordiali sono quattro: aria, fuoco, terra, acqua.»
(VitruvioDe architectura, libro VIII, pref.)

Dei 4 elementi primari si trova notizia in tutte le cosmogonie, in tutte le tradizioni filosofiche, mediche, alchemiche, astrologiche, religiose. Di tutti i popoli della terra.

Sono forze universali.

Intorno al 450 a. C. Empedocle li chiamò rizòmata, “radici”. Radici sapienziali, di tutte le cose immutabili ed eterne.

I 4 elementi come le 4 filosofie essenziali. Dell’essere umano come microcosmo e dei grandi regni del cosmo. Materia prima di tutto ciò che si forma ed esiste.

Le varie tradizioni tuttavia differiscono tra loro sia per il valore attribuito agli elementi che per le diverse corrispondenze a livello organico, terapeutico, psicologico o mistico-religioso.

Non tutte poi riconoscono 4 elementi.

Nell’induismo ad esempio i primi 4 elementi costituiscono le grandi forze cosmiche attive nell’essere umano. La loro manifestazione è evidente nei primi quattro grandi centri energetici (Chakra) che trovano una precisa corrispondenza anche sul piano fisico:

Il primo chakra, Muladhara, è correlato all’elemento Terra
Il secondo chakra, Svadhistana, è correlato all’elemento Acqua
Il terzo chakra, Manipura, è correlato all’elemento Fuoco
Il quarto chakra, Anahata, è correlato all’elemento Aria

Questi quattro grandi elementi hanno la loro origine in quello che viene chiamato il quinto Elemento, l’Etere. O, per usare il termine sanscrito originario, l’Akasha.

L’Akasha è un sistema di raccolta di conoscenze, una sorta di grande archivio cosmico. Nelle Upanishad, un’antichissima raccolta di testi religiosi e filosofici indiani, Akasha significa anche cielo. È la quintessenza, l’elemento che permea tutte le cose, puro e inalterabile.

Gli alchimisti medievali e rinascimentali definivano i 4 elementi in rapporto ai 4 stati della materia: solido, liquido, gassoso e igneo. Tutto ciò che è solido viene chiamato Terra, tutto ciò che è liquido acqua, tutto ciò che è gassoso Aria e tutto ciò che è luce e calore (due aspetti, in questo caso) viene chiamato Fuoco.

Nello Zohar, uno dei principali testi della tradizione ebraica e della mistica occidentale, vengono descritte la corrispondenze tra gli elementi e le Sephirot- le sfere che costituiscono l’Albero della Vita- i pianeti e le lettere, i segni zodiacali, i mesi dell’anno e anche il corpo umano. In un complesso ed elaborato sistema cdi corrispondenze, all’interno di una via spirituale. L’essere umano come microcosmo, specchio di un più grande ordine universale.

Le diverse tradizioni presentano tra loro somiglianze e differenze. Ma hanno un tratto comune: tutti gli elementi sono in relazione tra loro. Si uniscono e si separano, determinano nascite e morti. Ma è solo un processo apparente, perché le “radici”, nella loro natura primordiale, rappresentano la totalità dell’Essere. Che è eterno. Pura energia. Che non si crea né si distrugge. Ma soltanto si trasforma.

I QUATTRO ELEMENTI E I CORPI SOTTILI

I 4 elementi si ritrovano anche nella struttura energetica del corpo umano, che è formato dal corpo fisico ma anche dai corpi di natura immateriale, i corpi sottili. Anche queste terminologie, a seconda delle varie tradizioni e dei sistemi di conoscenza, hanno nomi e suddivisioni diverse. Ma, anche in questo caso, provo a sintetizzare gli elementi comuni.
Il corpo fisico corrisponde alla Terra.
Il corpo astrale – o corpo emotivo o corpo di Prana corrisponde allAcqua.
Il corpo mentale l’intelletto – corrisponde all’Aria.
Il corpo animico (il calore, la percezione) e spirituale (la luce, la visione) corrisponde al Fuoco.

E VENIAMO ALL’ASTROLOGIA

In Astrologia i 12 segni sono raggruppati secondo la loro appartenenza a una delle 4 grandi energie primarie.

È un sistema di triplicità: 4 elementi, 3 segni per ciascuno.

Ogni segno dello stesso elemento si trova a 120 gradi di distanza dagli altri due, formando delle distanze angolari chiamati trigoni.

12 segni, 4 elementi e 3 segni per ogni elemento:
4 trigoni collegano tra loro i segni dello stesso elemento.

 

GLI ELEMENTI NON SONO FORZE AL NOSTRO SERVIZIO

Gli elementi non si possono comandare, come accade nelle storie di magia, nella narrativa fantasy, nei fumetti. Non si dà ordini alle forze cosmiche.

Agli elementi ci si accosta con rispetto, si entra in contatto per percepire la loro potenza espandendo la nostra percezione mentale.

In realtà, anche se  possiamo sentirci più in sintonia con alcune di queste 4 energie primarie, in noi sono presenti tutti e quattro gli elementi e tutti, pur se in misura diversa, manifestano le loro modalità vibratorie.

È la vita stessa, che si esprime in un sistema organizzato vivente, a combinare tra loro e a tenere insieme i 4 Elementi. È una totalità di espressione.

Ma, poiché in base al nostro tema natale alcuni elementi ci caratterizzano maggiormente, può interessarci scoprire se la nostra energia è più appartenente all’ Acqua, al Fuoco, alla Terra o all’ Aria.

ELEMENTI COME ENERGIE CHE CI CARATTERIZZANO

I 12 segni, classificati per elemento.

Segni di fuoco: Ariete, Leone, Sagittario.

Segni di terra: Toro, Vergine, Capricorno.

Segni di acqua: Cancro, Scorpione, Pesci.

Segni di aria: Gemelli, Bilancia, Acquario.

(Allegoria dei 4 Elementi nel dipinto di Tiziano “Concerto campestre”. 1510, Museo del Louvre).

L’elemento che ci caratterizza di più – o la combinanza dei due più rappresentati – descrive una precisa modalità in cui la nostra energia vitale si esprime.

Spesso si sente dire: “è una persona focosa”, oppure “è freddo come il ghiaccio”, o “sei granitico come una roccia”, o “sei inafferrabile come l’aria”, oppure “è un’acqua cheta che fa crollare i ponti”… I modi di dire legati agli elementi e alle qualità psicologiche sono numerosissimi. Appartenere, vibrare in base ad un elemento piuttosto che ad un altro non significa solo avere un determinato carattere o determinati modi di espressione. Non significa solo reagire in maniera più calma o più reattiva alle situazioni. Non significa  essere più combattivi o più diplomatici, più resistenti o più fluidi.

In base alla teoria dei 4 elementi

a seconda delle 4 energie primarie che in noi più si esprimono, si manifesta un certo temperamento.
L’energia è una, e una rimane.

Ma si muove, fluisce, crea percorsi in modo diverso.Questo fanno gli elementi.

 

UN’ENERGIA, TANTE CLASSIFICAZIONI

L’elemento di ogni segno (es. Leone, elemento Fuoco) indica perciò il tipo specifico di coscienza e la modalità di percezione più immediata con cui ci troviamo in sintonia. È una prima e generica attribuzione.

In Astrologia, in base ai 4 Elementi si  possono effettuare varietipologie di classificazione.

CLASSIFICAZIONE IN BASE AI DUE ELEMENTI DOMINANTI 

Di solito vengono identificati due elementi prevalenti, tra i quattro, non solo uno. Sono quelli che, in base alla posizione di Sole, Luna, ascendente e dei vari pianeti, sono più rappresentati. Gli altri due sono di solito presenti in maniera minore. Possiamo avere una dominante Acqua-Terra, cioè con più pianeti in questi elementi, e pochissimi pianeti in Aria e Fuoco.

Per calcolare però esattamente quanti pianeti abbiamo in ciascun elemento, e sapere i due elementi dominanti, occorre conoscere anche la posizione di tutti i pianeti. Come appare nel grafico del tema natale. In base al numero di pianeti presenti in ciascun elemento si ricava la dominante. E si evidenzia anche l’elemento meno rappresentato, che ci mostra una mancanza di quella specifica energia.

Per esempio, nel tema di una persona con Sole in Toro e ascendente Vergine, in base alle posizioni dei pianeti risulta che:

-> L’elemento dominante è la Terra (Saturno in Capricorno, Sole e Mercurio in Toro, Plutone in Vergine, come l’ascendente).

-> L’altro elemento dominante è il Fuoco (Venere in Ariete, Urano e Marte in Leone).

-> Gli elementi meno rappresentati sono l’Aria (Luna e Giove in acquario) e l’Acqua (Nettuno in scorpione).

L’elemento che ci caratterizza di più – o la combinanza dei due più rappresentati –  descrive una precisa modalità in cui la nostra energia vitale si esprime.

Ma possono esservi situazioni più equilibrate. Per esempio tre elementi quasi in parità e solo uno leggermente prevalente.

Naturalmente quando invece un elemento è proprio molto prevalente, le caratteristiche di quell’elemento saranno più evidenti.

E QUANDO MANCA UN ELEMENTO?

È interessante poi considerare quegli  elementi che risultano scarsi o addirittura mancanti.

In noi tutti gli elementi sono presenti, rappresentano i costituenti fondamentali della vita. Non può essere che qualcuno manchi totalmente. Così come non può mancare una funzione psichica o un processo organico. Può solo esprimersi con più o meno intensità.

Quindi se leggendo un tema ci troviamo che nessun elemento appare rappresentato da un qualsiasi pianeta (per es. una persona non ha nessun pianeta nell’elemento Fuoco), lo prenderemo ugualmente in considerazione: perché si tratta di qualità, aspetti psicologici  importanti. Solo che sono nascosti.

Sono energie latenti, bloccate, non riconosciute. Non riusciamo o non vogliamo contattarle. Perché non le padroneggiamo, o ci risultano misteriose, lontane, silenti.

È uno dei motivi per cui molte volte ci attraggono persone di elementi opposti ai nostri. Non è affatto strano incontrare persone che si amano, o che sono ottimi amici, o fantastici colleghi di lavoro, persone che collaborano benissimo insieme, che dialogano senza fatica, che possono contare l’uno sull’altro, che si capiscono con lo sguardo, o con il pensiero. E appartengono a elementi opposti.

Gli opposti si attraggono. Proiettiamo su di loro, come compensazione, un tipo di energia che vorremmo percepire e che sentiamo mancante.

NON È BELLO CIÒ CHE È BELLO, È BELLO CIÒ CHE PIACE

Il nostro rapporto con  gli elementi – e con le qualità comportamentali che rappresentano – è soggettivo. Possiamo  trovarci  a nostro  agio con un tipo di energia, per esempio l’Acqua e molto meno con un altro tipo, per esempio il Fuoco.

In altre parole: la stessa qualità di un elemento che a noi risulta gradita, per qualcun altro risulta fastidiosissima.

Non avete amici o conoscenti che detestano il vento, si sentono agitati, irritati nelle giornate ventose? E altri invece che si rigenerano con raffiche che li portano via? E dicono: “Oggi, che vento meraviglioso…”.

Non conoscete persone che poste al sole appassiscono come pianticelle senz’acqua, e altre che invece si ricaricano e sprizzano luce dagli occhi?

A voi piace immergere le mani nella terra, piantare fiori, svasare piantine, o impastare la farina, modellare l’argilla? O è un’attività che vi sporca le mani, o vi infastidisce, o vi annoia?

Vi sentite male se non potete vedere un corso d’acqua nelle vicinanze, e siete del parere che niente rigeneri come il contatto con l’acqua, che vi fa sentire nuovi e vitali? O solo l’idea di fare un bagno dove non toccate il fondo vi inquieta?

NON TUTTO, E NON SEMPRE

Questa familiarità, questo amarli o non amarli, percepirli o non percepirli, o evitarli, o rifiutarli, accade a livello simbolico con alcuni elementi. E anche con i nostri organi. Anche con le parti del nostro corpo viviamo spesso una relazione  frammentaria.

Ci sono organi o apparati, che restano silenti. Tutti sappiamo di avere un pancreas, ma percepirlo è un’altra cosa.

Alcune parti del nostro corpo ci infastidiscono, ci creano disagio o intolleranza. Accade spesso con gli organi che danno espressione ai nostri aspetti più viscerali, alle pulsioni profonde. L’intestino per esempio, o lo stomaco. Organi  collegati alle funzioni del nervo vago, al nostro sentire emotivo. Con l’energia degli elementi accade qualcosa di simile.

Ecco, anche se non ci facciamo caso noi ci rapportiamo in continuazione agli elementi. E questo non è che l’approccio più materiale. Il più basilare. Ce ne sono altri, più strutturati, per esempio l’approccio di tipo psicologico. Gli elementi, da energie primarie, diventano funzioni della psiche, in cui si riconoscono due tipologie di atteggiamenti fondamentali e quattro funzioni vere e proprie.

CLASSIFICAZIONE IN BASE AI TIPI  PSICOLOGICI

È una classificazione molto interessante. Gli elementi e le loro caratteristiche vengono associati ad attitudini e comportamenti. Questa classificazione fa riferimento alla teoria di Carl Gustav Jung sui Tipi psicologici (cfr. J. Jung, Tipi psicologici, ed. Bollati Boringhieri).

Jung distingue quattro principali funzioni psichiche:

pensiero, sentimento, sensazione e intuizione

che si combinano con l’approccio estroverso ed introverso del soggetto rispetto all’oggetto.

In questa chiave di lettura, i quattro elementi vengono classificati secondo due criteri: uno più generale, che segue la direzione del movimento energetico verso l’esterno o verso l’interno. Jung definisce questi  atteggiamenti fondamentali estroversi ed introversi. Vediamo ora il primo criterio.

GLI ELEMENTI E I DUE ATTEGGIAMENTI FONDAMENTALI : ESTROVERSI ED INTROVERSI

“I tipi generali di atteggiamento si distinguono per la direzione dell’interesse e del movimento libidico. “ (cit.)

Gli estroversi -> caratterizzati da un movimento psichico ed energetico  più rivolto verso  l’espansione e l’esternazione sono rappresentati  dall’ Aria e dal Fuoco

Gli introversi -> caratterizzati da un movimento psichico ed energetico più rivoltoverso  l’approfondimento, l’interiorizzazione. sono rappresentati dalla Terra e dall’ Acqua

È un riferimento alla concezione greca della trasmissione dell’energia:

apollinea (esterno): corrispondente alle forze che formano il movimento della vita, l’aria e il fuoco

dionisiaca (interno): corrispondente alle forze che si manifestano in modo piùinconscio ed istintivo, la terra e l’acqua.

In base a questo tipo di classificazione possiamo ricavare alcuni generici orientamenti:

I segni di Fuoco e di Aria sono, in senso generale, più estroversi. Riflettono i due elementi attivi, riversano le loro energie vitali nel mondo circostante, senza riserva. In modo diverso, però:

– i segni di Aria attraverso l’interazione sociale e la comunicazione verbale

– i segni di Fuoco attraverso l’azione diretta.

I segni di Acqua e di Terra sono, in senso generale, più introversi. Riflettono i due elementi ricettivi, nel senso che vivono più in se stessi. Elaborano gli accadimenti in relazione a ciò che muovono in loro e proiettano la propria energia all’esterno solo con grande prudenza e riflessione.

I due  atteggiamenti fondamentali –  estroverso o introverso –  indicano la funzione psicologica dominante a livello cosciente.

Vediamo ora il secondo criterio, la classificazione per funzioni.

GLI ELEMENTI E LE FUNZIONI PSICOLOGICHE

Per Jung, la funzione psicologica è “una forma di attività psichica che in circostanze diverse rimane fondamentalmente uguale, come la forza fisica può essere considerata di volta in volta una manifestazione dell’energia fisica”.

E aggiunge: “io distinguo in tutto quattro funzioni fondamentali, due razionali e due irrazionali, e cioè il pensare, il sentire, il percepire sensoriale e l’intuire”.

Queste funzioni fondamentali sono per diversi aspetti associabili  ai quattro elementi Fuoco, Terra Aria e Acqua.

FUNZIONI DOMINANTI E FUNZIONI INFERIORI

Ogni tipo psicologico ed ogni elemento rivelano una funzione dominante e una inferiore.

Tra le quattro funzioni dominanti, Jung distingue, nel singolo, una funzione dominante (prevalente) e una arretrata (inferiore).

Quasi sempre, scrive Jung, ci si identifica in modo più o meno completo con la funzione più favorita, quindi quella più sviluppata.

Ma ciò non significa che le funzioni arretrate siano inferiori. Sono solo non sufficientemente sviluppate, non riconosciute nel loro vero significato.

Accade quindi che  la loro energia non venga vissuta, manifestata in forma cosciente. Ma venga trasferita nell’inconscio. Questa energia residua, una volta trasferita nell’inconscio, non smette però di manifestarsi. Solo, si manifesterà in maniera innaturale, incontrollata, creando figurazioni fantasiose,  percorsi di cui non siamo coscienti.

Secondo Jung questo accade pressoché sempre. In ciascuno di noi  una o più funzioni restano sempre in arretrato nel loro sviluppo. Un’integrazione armoniosa sarà possibile riportando a livello cosciente la funzione arretrata, nascosta. Per questo è importante riconoscerla.

Quando ci si trova a leggere, in un tema natale, la percentuale dei vari elementi , si può considerare che:

– L’elemento dominante rappresenta la funzione superiore, cosciente.

– L’elemento mancante o presente in piccola parte rappresenta la funzione inconscia.

In base alle analogie tra le caratteristiche astrologiche di ciascun elemento e le funzioni psichiche junghiane, si può ricavare questo schema riassuntivo:

TERRA -> Funzione dominante: sensazione

                      Funzione inferiore: intuizione

FUOCO -> Funzione dominante: intuizione

                      Funzione inferiore: sensazione

ARIA -> Funzione dominante: pensiero

                  Funzione inferiore: sentimento

ACQUA -> Funzione dominante: sentimento

                       Funzione inferiore: pensiero

GLI ELEMENTI NELLE CASE

Le Case astrologiche sono uno dei costituenti fondamentali del tema natale. Il loro ruolo è importantissimo, perché descrivono gli ambiti di espressione e di sviluppo di ciascuno di noi, lungo le diverse tappe della vita: in relazione all’ambiente, agli strumenti a disposizione, alle potenzialità, alle esperienze possibili, all’atteggiamento personale.

Le Case sono 12, come i segni. Illuminano l’esperienza terrestre delle forze archetipiche primarie, i Pianeti, che nelle varie case vengono a trovarsi. Ma ogni Casa è co-significante di un segno, e con il segno di appartenenza condivide caratteristiche e funzioni. E condivide anche la natura dell’elemento.

Come i 12 segni sono classificati anche in base all’elemento di appartenenza, così anche  le Case astrologiche possono essere suddivise allo stesso modo. È una partizione quaternaria, che comprende:

3 case di Fuoco: la I, la V e la IX

3 case di Terra: la II, la VI e la X

3 case di Aria: la III, la VII e la XI

3 case d’acqua: la IV, la VIII e la XII

La divisione quaternaria, o elementale, non è che una delle numerose e complesse classificazioni di cui ci si serve nella lettura delle Case. In questo tipo di classificazione, le case appartenenti allo stesso elemento formano tra loro aspetti di trigono. Significa che l’energia che caratterizza quell’elemento, per es. l’elemento Fuoco, avrà maggiori possibilità di creare processi armonici ed equilibrati tra le case relative a quello stesso elemento: cioè la Prima, la Quinta e la Nona.

Osservando la successione delle case all’interno dello stesso elemento, è possibile effettuare questa lettura: le prime due case indicano le fasi evolutive del nostro essere, processi di affermazione, crescita e manifestazione, che troveranno compimento nelle terza casa.

In che modo si manifesta quel particolare elemento? Perché ne ho bisogno? Come utilizzerò questa energia? E che cosa produrrà, se le opportunità che mi si offrono verranno gestite nel modo più appropriato?

La tripartizione per elementi aiuta a comprendere il modo migliore di utilizzare l’energia che il singolo elemento ci mette a disposizione, in base al nostro progetto esistenziale. È una mappa in cui sono disegnate sia le qualità che appartengono all’elemento sia il possibile tracciato per individuarle e utilizzarle nel modo più consono. È un processo evolutivo.

Lo stesso elemento, a livello simbolico, non agisce su un solo piano di coscienza. Possiede caratteristiche che possiamo collocare  su più livelli di manifestazione. Provo a fare un esempio.

La tradizione induista e i tre livelli del Fuoco.

Negli inni vedici l’elemento Fuoco è rappresentato dal dio Agni (da cui il latino ignis e il nostro aggettivi igneo, ignifugo…).

Non è l’unica divinità del fuoco, naturalmente. Agni è il fuoco nelle sue tre forme. Per questo viene rappresentato con tre teste.

La prima è il Fuoco terrestre, correlato all’energia fisica, alla vita domestica: è la fiamma che brucia, il fuoco che cuoce i cibi, che riscalda, che illumina la notte.

La seconda è il Fuoco celeste, o Fuoco dell’aria: il lampo che squarcia il cielo, e che crepita nelle tempeste. È il fuoco mentale, della comprensione improvvisa, della soluzione rapida, dell’idea geniale.

La terza è il Fuoco Spirituale: il Sole, sfolgorante e accecante, potentissimo. La luce  dello spirito.

Fiamma, lampo e luce. Tutti e tre sono fuoco, ma esprimono valori diversi, che vanno dal piano materiale e pratico a quello intellettivo e logico a quello profondamente spirituale.

Sulla terra Agni è Fiamma. Nell’atmosfera, è Lampo. Nel cosmo è Luce.

Come nello stesso elemento coesistono più livelli percettivi e conoscitivi, allo stesso modo, nella nostra mappa dell’anima  sono disegnati  processi evolutivi, che ci guidano con gradualità verso una comprensione più profonda del nostro essere. Sono tappe. Processi di scoperta, di fioritura e di crescita interiore.

In ciascuna delle tre case che compongono la triplicità elementale si descrive quindi un processo di evoluzione personale. È l’energia dell’elemento che nelle varie case si manifesta, si esprime, si completa realizzandosi ad un livello superiore.

Vediamo una breve descrizione della triplicità elementale e la relazione con le 12 case.

Il Fuoco e l’identità dell’essere.

Nelle funzioni psicologiche descritte da Jung l’elemento Fuoco è associato come abbiamo visto alla funzione intuizione.

Il Fuoco è la forza primaria che esprime l’energia vitale: riscaldante, radiante, luminosa. Si può manifestare come amore, passione, entusiasmo, ma anche come egocentrismo, bisogno di protagonismo, di accentrare tutto su di sé.

Chi ha diversi pianeti nell’elemento Fuoco, ha necessità di trovare canali in cui scaricare l’energia. Che a volte è in eccesso. Sono spesso iper-reattive, le persone Fuoco, impulsive. Catalizzano l’attenzione. Come il fuoco, illuminano gli ambienti al solo apparire. Sono molto legati allo slancio e all’impulsività.

La parola chiave dell’elemento fuoco è azione.

L’elemento Fuoco è la forza dinamica propulsiva, è la fiamma vitale, l’impeto, il movimento verso l’espansione e il potenziamento. Viene associato al principio di affermazione personale, alla crescita e al divenire.

Nello yoga, al suo livello più elevato rappresenta lo spirito, il fuoco celeste che permette la crescita e l’evoluzione dell’essere umano. E rappresenta il coraggio, il cor-ago, l’agire con il cuore. Un coraggio interiore. La capacità di esprimersi individualmente, di essere unici, non condizionati, di dare inizio alle cose.

Le case di Fuoco

La I Casa, la casa dell’Ariete, è associata all’esistere, all’inizio del viaggio. È anche lo spirito di iniziativa, il bisogno di visibilità, la prima grande spinta energetica verso l’esistenza.

La V Casa, la casa del Leone, è associata all’essere che si esprime in forma più definita, alla creatività. Qui l’energia si consolida, si stabilizza in una dimensione più cosciente. Ha bisogno di un terreno di rappresentazione, di modalità specifiche. È un’espressione del sé che si sente protagonista, unico e speciale, ma in rapporto alla sopravvivenza della specie e del mondo.

La IX Casa, la Casa del Sagittario, è associata al divenire. È l’essere che si espande al di là del campo personale, è già passato attraverso il fuoco purificatore dell’affermazione individuale, al bisogno di protagonismo. Intuisce la sua vera vocazione, e davanti si aprono le strade per realizzare progetti di vita. Sente di appartenere a un territorio di crescita e conoscenza molto più vasto, e questo lo spinge a varcare i confini del conosciuto, a esplorare dimensioni nuove in cui realizzare la sua vera identità personale.

Nelle tre case di fuoco avvengono i grandi passaggi sul piano dell’identità personale.

La Terra e la concretezza del fare.

Nelle funzioni psicologiche descritte da Jung l’elemento Terra è associato come abbiamo visto alla funzione sensazione.

L’elemento Terra è la forza solida della materia, è il principio della stabilità, della concreta realizzazione e della capacità di organizzare le risorse personali e collettive. Viene associato al principio di creare una struttura, di modellare in forme concrete idee, risorse e principi.

L’affinità con questo elemento indica che la persona è in contatto con i sensi fisici la realtà quotidiana del mondo materiale.

Le persone con molti valori di  Terra tendono ad affidarsi ai  loro sensi e contano sulla ragione pratica. La percezione è corporea, e si unisce ad una buona capacità di valutazione e di concentrazione.

La Terra, più di tutti gli altri, è l’elemento collegato al mondo delle forme, alla realtà materiale: è pratico, concreto, metodico. Una delle parole  chiave dell’elemento Terra è: sicurezza.

È anche l’elemento più correlato al corpo, ai ritmi della giornata, al ciclo stagionale, ai cicli della vita. Attraverso la percezione sensoriale chi ha molta Terra nel tema si mette in relazione con la realtà circostante. Ma anche con l’essenza stessa della vita.

Spesso chi ha una prevalenza di Terra può apparire prevedibile, riservato, diffidente verso ciò che non conosce. Però la Terra è dura o fredda solo in apparenza. Il suo cuore è caldo, basta andare oltre la scorza protettiva (Fuoco e Terra sono gli elementi caldi, Aria e Acqua sono gli elementi freddi).

Un’altra parola chiave riferita all’elemento Terra è il fare. La Terra preserva l’ordine, cerca di rispettare le regole, per non cadere nel caos.

Le case di Terra.

La II Casa, la Casa del Toro, è associata alle risorse individuali, ai valori personali, alla costruzione delle proprie sicurezze. L’essere nel suo percorso esistenziale impara a conoscere questi valori, impara come servirsene, li consolida.

La VI Casa, la casa della Vergine, è associata alla capacità di discriminare, di scegliere cosa tenete e cosa eliminare. Si conoscono le proprie risorse, si sceglie come usare le proprie competenze nell’ambito in cui si è chiamati ad agire. È l’ambito del lavoro, personale o al servizio della comunità di appartenenza. Della conoscenza delle regole, e dei limiti, e della loro accettazione. L’essere impara che esiste un ordine nelle cose, un ordine che struttura, definisce e conserva, e protegge dalla degenerazione e dal caos.

La X casa, la casa del Capricorno, è associata alla gestione e allo sviluppo dell’energia e delle risorse, in particolare in relazione alle energie collettive. Rappresenta la capacità di realizzarsi pienamente, anche in relazione a tutto ciò che è pubblico, alla professione, al raggiungimento di una piena indipendenza. Rappresenta le scelte mature e responsabili.

Nelle tre case di terra avvengono i grandi passaggi sul piano dell’affermazione e della realizzazione personale e sociale.

L’ARIA E L’INTERRELAZIONE

Nelle funzioni psicologiche descritte da Jung l’elemento Aria è associato come abbiamo visto alla funzione pensiero.

L’Aria è movimento, apertura, comunicazione.

È l’elemento dell’interscambio, dei progetti, del pensiero astratto, della visione panoramica. Sul piano dell’elemento Aria tutto accade a grande velocità, senza schemi restrittivi.

Nella tradizione dello Yoga all’elemento Aria è di solito associato il concetto di Prana, o forza vitale. In natura l’Aria  è l’elemento più difficile da cogliere. È invisibile, ma assolutamente indispensabile per respirare.

Il regno dell’Aria è anche il regno delle idee archetipiche posto dietro il velo del mondo fisico.

È l’energia cosmica incanalata lungo linee geometriche di forza che agiscono attraverso la mente.

L’Aria traccia il disegno delle cose che ancora non si vedono.

Viene associato al principio di socializzazione, di integrazione con gli altri e con la società.

Le case di Aria

La III Casa, la casa dei Gemelli, è associata all’apprendimento, a livello sociale ed intellettuale. È il luogo delle relazioni e della comunicazione tra fratelli e parenti, l’affacciarsi ad una prima forma di socializzazione.

La VII Casa, la casa della Bilancia, è associata alla relazione duale, sia intellettuale che affettiva, e anche della stabilità ed efficienza della relazione sul piano sociale.

L’XI Casa, la casa dell’Acquario, è associata alle interrelazioni sul piano sociale, di gruppi, ambienti di lavoro, amicizie, attività di gruppo, grandi organizzazioni, in cui gli scopi individuali si armonizzano con esigenze di gruppi più vasti, a carattere sociale.

Nelle tre case d’aria avvengono i grandi passaggi sul piano delle interazioni con gli altri, del rapporto con la realtà esterna, della comunicazione e degli scambi.

L’ACQUA E IL MONDO EMOZIONALE

Nelle funzioni psicologiche descritte da Jung l’elemento Acqua è associato come abbiamo visto alla funzione sentimento.

La funzione sentimento è all’opposto della funzione pensiero.

L’elemento Acqua rappresenta il regno delle emozioni profonde. Sono le sottilissime vibrazioni che ci pongono in contatto con ciò che è sommerso e nascosto, e con il mondo interiore e con le reazioni sentimentali, che vanno dalle passioni irrefrenabili alle paure opprimenti, dall’accettazione completa all’amore per la creazione.

L’acqua è il mondo del potere inconscio, dell’empatia, della fantasia, della ricettività porosa, in cui tutto quello che entra e che esce cambia l’ordine dei sentimenti, tutto muove e tutto trasforma.

Le case di Acqua

La IV Casa, la casa del Cancro, è associata all’azione guidata dalle emozioni. Dello spazio privato, della relazione familiare, della fusione empatica.

L’ VIII Casa, la Casa dello Scorpione, è associata al luogo in cui si ricompongono gli opposti psichici della persona. È la casa della liberazione dal proprio passato, del distacco dai residui emotivi, della trasformazione che accadono nella parte più profonda di noi stessi.

La XII Casa, la Casa dei Pesci, è associata alla crescita interiore, all’evoluzione dell’anima, in cui si assimilano gli esiti delle nostre esperienze di vita. È il livello più alto, quello in cui ci si sente parte di una realtà trascendente e ci si libera da tutti i coinvolgimenti individuali del passato.

Nelle tre case d’acqua avvengono i grandi passaggi sul piano delle emozioni, dei sentimenti, dell’empatia e dei valori dell’anima.

LAVORARE CON GLI ELEMENTI.

Quando sperimentiamo questo tipo di energie, quando iniziamo a percepirle, quando le correliamo ai nostri processi psichici alle attitudini comportamentali, lavoriamo con le forze dei 4 elementi. E lo facciamo sia a livello positivo che negativo: incanaliamo, produciamo, soffochiamo e direzioniamo energie potenti.

Lavorando a livello personale, si impara ad utilizzare questa energia in senso benefico. In noi sono sempre presenti, nelle profondità del nostro essere, energie psichiche potenzialmente nocive, forme di pensiero che trovano sempre le condizioni propizie per manifestarsi e moltiplicarsi, intralciando e ostacolando la nostra esistenza.

Stabilire un contatto profondo con queste forze cosmiche, con queste essenze sapienziali primordiali ci aiuta a crescere sul piano spirituale.

L’anima, accompagnata dagli “spiriti primordiali” dei 4 elementi, quelli della terra, dell’aria, dell’acqua e del fuoco, inizia a sotterrare, bruciare, disperdere e affogare tutti i germi nocivi che ha in sé.

Ci servono tutti e quattro. Quello che può fare l’aria non può farlo l’acqua. Quello che può fare la terra non può farlo il fuoco. E viceversa.

È un lavoro psichico, fisico e spirituale. E non ha più fine.

Patrizia Leonardi