Esempi limite li vediamo in quelli che praticano il body-building e che usano i pesi per sviluppare muscoli; è provato ormai che questi tipi di performances sono dannose alla salute sia fisica che mentale, eppure molti non fanno una piega: la muscolatura sviluppata fa apparire belli e in forma per cui, anche se è provato che nel tempo riduce la spontaneità e la vitalità del corpo fino ad interferire in maniera evidente e negativa sulla respirazione, la gente non fa una piega e chi lo pratica sostiene che sono tutte illazioni che mettono in giro gli invidiosi, quelli che non hanno la “volontà” per sottoporsi alle ore di allenamento necessarie per avere un fisico perfetto. 

Ci sono anche testi che inneggiano all’addome piatto, che, guarda caso, si può ottenere esclusivamente a spese dei muscoli addominali che si devono tendere al punto tale da impedire, sul piano fisico la respirazione e, sul piano psicologico, la contrazione e il blocco dei sentimenti.

La medicina psicosomatica individua nelle patologie alimentari il simbolo di sempre più crescenti problemi di relazione tra “genitori – figli” nonché “individuo-società” che non riescono più ad essere fonti di “buon nutrimento” reciproco, ma diventano espressione di esperienze negative che danno origine ad una insaziabile fame psichica che diventa bulimia, oppure ad un rifiuto tradente e aggressivo del cibo che diventa anoressia. 

Quello che è importante comprendere è che dietro ad ogni malattia si nasconde una saggezza del corpo che cerca disperatamente di condurci ad una consapevolezza altrimenti impossibile. 

Il dr. Frigoli fa notare che nell’anoressia grave le pazienti assumono solo cibo “frammentato e spezzettato” per cui vi è un rifiuto di assimilare forme complete e questo simbolicamente equivale alla frammentazione che esse vivono con il mondo delle relazioni esterne ; una ulteriore regressione avviene quando ingeriscono soltanto più liquidi scegliendo via via sostanze senza più alcun contenuto calorico: qui, Frigoli vede nell’ anoressica il bisogno di non confrontarsi con le forme che simboleggiano strutture formali e come tali difficili da assimilare, ma solo con parti di esse, per loro più abbordabili, meno paurose. Egli sostiene che a questo stadio della malattia nell’anoressica risultano attive due componenti: 

  • la necessità di introiettare e, portare dentro un minimo di mondo esterno pur frammentato – perché se ne ha paura – il che significa che l’anoressica ha bisogno di mantenere le relazioni al limite della sopravvivenza; 
  • una incapacità a strutturare un rapporto oggettuale se non sulla base della “disorganizzazione” della forma esterna dell’oggetto fino a renderlo omogeneo nella fase liquida.

In questa malattia c’è un ritorno, una regressione psichica di ordine filogenetico, fino ai confini della vita vegetale. 

Già la Woodman aveva notato nell’anoressica un pressante bisogno di spiritualizzazione; del resto molte donne divenute sante avevano probabilmente una patologia anoressica, su tutte vale l’esempio di santa Teresa d’Avila . Addirittura l’immagine di nutrirsi di luce risulta molto frequente nelle anoressiche e questo rappresenta anche un desiderio di attuare il digiuno come una forma di catarsi e di purificazione.

Vivere di aria e di luce come le piante sembra ricorrere con frequenza nei pensieri di queste ragazze; al tempo stesso questa modalità sembrerebbe simboleggiare un arresto istintuale, un arresto del tempo, il non dover crescere poiché non ce n’è la forza dato che manca la struttura di base. 

E’ interessante a questo punto una puntualizzazione da un punto di vista astrologico poiché possiamo trovare nei simboli molte di queste tematiche: 

  • innanzitutto le anoressiche hanno quasi sempre una Luna in segni di Terra, con maggior frequenza la Luna è nel segno della Vergine o in casa sesta. 

La Luna in Vergine rappresenta un bisogno di integrità, un ritorno ad un senso di purezza che non può prescindere dall’avere un corpo funzionante e assolutamente ritualizzato che non ceda a bisogni che forse, un tempo, non sono stati riconosciuti e che continuano a non essere riconosciuti. . Hilde Bruch un’autorità in questo campo sostiene che nell’anoressica vi è un miscuglio indifferenziato di emozioni-sensazioni che sono rimaste senza discriminazione nell’infanzia : in effetti, in casa sesta noi dobbiamo passare a discriminare tutto cio’ che ci appartiene e lo facciamo proprio nel confronto con gli altri: in questo caso la ritualizzazione , lo sforzo fisico e la volontà – intesa qui come senso del dovere e della resistenza – compensano un impossibile rapporto armonioso corpo-mente; inoltre c’è quasi sempre uno stato di dipendenza ed un rifiuto della stessa che non può renderci cosciente, come dimostrano i rapporti costanti di Luna-Saturno che rappresentano proprio questa dinamica ambivalente. La dinamica Luna Saturno rappresenta anche una introiezione di un femminile razionale, asettico, distante e molto incentrato sull’efficienza e sull’autosufficienza piuttosto che sulla parte contenitiva e accogliente da un punto di vista emotivo. Questo aspetto però indica anche che bisogna diventare autonomi, qualità che all’inizio non si ha per cui Saturno agisce come una privazione di un qualcosa di cui si ha un disperato bisogno. Generalmente la madre – letta attraverso l’aspetto Luna Saturno – è una donna aggressivamente iperprotettiva, oppure rifiutante, in ogni caso incapace di concepire la figlia come una persona nel suo proprio diritto. Luna Saturno spesso è un fare a meno di attenzioni e di accoglimento che però se non c’è non crea le condizioni base per l’autonomia futura.

Perché si manifesti una dinamica alimentare, nell’aspetto astrologico, entra spesso anche Giove che da un lato si presenta come impossibilità di avere una gratificazione prima nel rapporto con il nutrimento e, in seguito, nel rapporto con il proprio corpo e i propri bisogni di crescere, ma che poi rappresenta anche la difficoltà a sentirsi rassicurata dalla vita; nell’anoressica esiste un vero e proprio rifiuto di crescere, ma al tempo stesso anche un tentativo di “tenere lontano ciò di cui non si può fare a meno”.Il rifiuto del cibo rappresenta una struttura difensiva contro la paura di un cedimento narcisistico ai bisogni.

Queste donne sono poi “malate di perfezione”, infatti le dinamiche alimentari si incentrano su un continuo bisogno di perfezionismo che ha radici lontane e che può assumere l’atteggiamento di completo delirio; anche qui vediamo come Saturno tende a compensare con le sue modalità ciò che la Luna e Giove non sono in grado di fornire.

Dietro a queste donne ci sono anni di tentativi di soddisfare appieno i desideri consci ed inconsci dei genitori fin quasi a diventare mostri che continuano a richiedere di tutto al loro corpo in termini di performances efficaci e perfette. Ciò che conta per queste donne sono i principi superiori e la spina dorsale (in pratica il Saturno è sempre estremamente forte e rigido, rappresenta un Super Io inflessibile, come inflessibile era quello della madre – unica a portare i pantaloni in casa).

Queste donne, quando sono chiamate a diventare adulte possono fare solo due scelte: o essere esattamente come la madre o ribellarsi totalmente ed essere tutto ciò che lei è stata: quella che sembra loro preclusa è la terza via ovvero quella di portare fuori i valori personali perché sono quelli che non ci sono; l’anoressica avverte che avere un corpo che sta cambiando e che esplode, non è sufficiente per essere donna; tuttavia, vivere secondo i principi morali rigidi e inflessibili non vuol dire vivere la vita, soprattutto non vuol dire nutrire sé stessa. 

Qui possiamo vedere rappresentata al massimo la problematica della Luna in segni di Terra lesa da Saturno: Saturno pretende di vivere secondo i principi morali poiché non vi è stato nutrimento, protezione e accoglienza emotiva; il senso del dovere ha ingoiato ogni cosa e l’essere perfetti ha preso il posto della flessibilità e della capacità di orientarsi nei propri errori per crescere. I veri bisogni e sentimenti non sono stati mai riconosciuti e quindi tutto ciò è stato seppellito in cambio di approvazioni che arrivavano allorché si “faceva” il proprio dovere.. Il FARE ha preso pienamente il sopravvento sull’ESSERE. Nel tentativo assurdo di non dipendere – Saturno richiede sempre indipendenza ed autonomia – però , siccome la struttura deve nascere dall’aver potuto affondare le radici della dipendenza nel nutrimento emotivo e affettivo; in questo caso tutto ciò non esiste: le radici sono affondate sull’asfalto, sul rigido e sul freddo e quindi la ricerca di indipendenza in realtà non è nient’altro che il disperato tentativo di arginare con il controllo e l’inflessibilità la paura che si prova ed è solamente una maschera di rigidità e di volontà: infatti, quando Saturno lede la Luna mostra tutti i sintomi dell’impossibilità di essere accolti, mostra l’essere senza patria, senza appartenenza e dunque “senza radici” e senza radici una pianta non può crescere, può solo tentare di sopravvivere in attesa di poter trovare humus da qualche parte all’esterno che ridia la possibilità di “radicare”.

Queste ragazze sono state vittima di un falso sistema di valori e sono imprigionate in aspettative che prima appartenevano alla madre e che poi sono diventate proprie. Il punto è che hanno raccolto appieno l’inconscio della madre e lo portano con sé cercando di soddisfarne le esigenze, anche quando sono distruttive.

In questo caso il principio di relazione e di nutrimento (Luna) è stato soppiantato dal dovere e dal potere di Saturno che, pur di avere il riconoscimento di cui ha bisogno per vivere, finisce per negare sempre più in profondità sé stesso.

Tutta l’energia rimane imprigionata in questo complesso lacerante e non ne rimane a disposizione per scoprire di quale nutrimento si ha effettivamente bisogno. Più le prestazioni saranno “perfette e all’altezza della situazione”, meno la donna sarà in rapporto con sé stessa. 

Al tempo stesso, i rapporti dinamici con Giove rappresentano anch’essi l’impossibilità di esprimere veramente sé stessi : non si può essere creativi fino in fondo, non si può credere in sé stessi e, dunque, l’ anima non può che soffocare. L’io è troppo rigido ed impaurito per accettare di essere soverchiato da una creatività autentica e deve quindi controllarla, soffocarla e impedirle di esprimersi se non nei termini di efficienza e di dovere , gli unici che permette il Super Io.

La gioia autentica, la libertà di esprimersi in modo spontaneo devono essere bandite perché accrescerebbero l’individualità che la madre non può permettere di coltivare nella figlia visto che non l’ha coltivata in sé stessa.

Potrei parlare qui del rapporto Atena-Medusa in cui la giovane e splendida fanciulla viene trasformata in una gorgonie: in senso psicologico indica il bisogno di fermare il flusso vitale femminile pietrificandolo; In altre parole, le emozioni vere devono arrestarsi poiché nel rapporto con la madre i sentimenti che si provano sono assolutamente ambivalenti: da un lato se ne ha bisogno e si sente l’incredibile fame e vuoto da colmare (Giove), dall’altra la si odia e la si respinge (Saturno) poiché il suo nutrimento pietrifica e raggela e quindi lo si rifiuta.

A questo punto per risolvere il conflitto occorre rafforzare le difesa al fine di non permettere a nessuno di penetrare nell’anima, neppure alle emozioni.

Così, non vi sarà più debolezza perché questa potrebbe minare la struttura rigida e portare alle lacrime e al riconoscimento del bisogno.

Il dramma di queste donne è che si prefiggono delle mete che non hanno nulla a che vedere con loro. Gli aspetti di Giove e di Saturno alla Luna impongono infatti un percorso difficile: sono immagini di bisogno di crescita e di realizzazione in cui il libero fluire della vita stessa, della creatività e della fecondità non vengono concretizzati nel simbolo , almeno fino a che non viene trovata una via di accesso. 

Nelle dinamiche alimentari la madre non è riuscita a fornire un ancoraggio e da lì origina la paura di stare sulla Terra; paura che nasce dal non essersi radicati nel corpo materno e … di conseguenza, nel proprio; così, al corpo non si permette nulla, o lo si fa diventare enorme (come nel caso dell’obesità) in cui viene vissuto come una voragine che sommerge lo spirito, oppure non gli si permette di essere un veicolo per la parte spirituale che viene sentita troppo pura per servirsi di un corpo .. impuro.

La figlia che non riesce ad avere una matrice vera a cui riferirsi, cercherà le sue sicurezze nella mente, nella ragione, ma proprio per questo rimarrà dipendente a qualche livello perché avrà paura, in ogni momento, di essere abbandonata. 

In questo caso, la madre non compie il suo naturale percorso, non diventa la SOPHIA perché è troppo lontana dalla consapevolezza e quindi non diventa un legante tra corpo e psiche.

Sarebbe proprio Giove a permettere questo passaggio “ri-legante” tra la X.corpo-terra-madre e NETTUNO spirito-anima. In casa nona Sagittario, noi compiamo questo passo attraverso la madre che si eleva e passa dal fornire un nutrimento fisico a fornirne uno psichico- spirituale; senza questo legante che serve a illuminare l’ombra, essa rimane imprigionata nel corpo e quindi bisogna combatterla su quel terreno.

Dice la Woodman che in quel caso la MATER si concretizza nella materia e tiene insieme con la carne ciò che invece dovrebbe essere tenuto insieme con l’amore.

Così, lo spirito (MASCHILE) non può penetrare la materia (FEMMINILE) e non puo’ dar vita ad un vero concepimento.

Giove che ha molto a che fare con l’essere, quando si trova invischiato con Saturno e con la Luna diventa a volte il sintomo di una lacerazione tra la parte istintuale del femminile “donna.madre” e quella perfezionista psichico-spirituale della “ vergine Maria” , ed è allora che il fare diventa l’unica cosa. In questo caso il piacere può verificarsi solo quando ogni dovere è stato assolto, però per questa Luna non è facile distogliere lo sguardo dal dovere per andare incontro al piacere.

Nel viaggio tra il matriarcato e il patriarcato, il corpo ha perso dignità e, se una donna non ha un legame solido con la madre, non avrà terreno su cui radicarsi e si rifugerà nella testa, in una testa che opprime e rimuove l’istinto e il sentimento. 

Ho spesso notato che le donne obese hanno in testa l’idea di essere seppellita dentro ad un corpo enorme, mentre l’anoressica ha la sensazione di aver liberato l’anima dal peso del corpo..

Nell’anima deve accadere un processo alchemico come nella trasformazione in oro: se l’oro è troppo puro non puo’ consolidarsi in una formae . Ecco allora che le sostanze che prima sembravano impurità (rame – argento) diventano invece un legante che renderà l’opus più bella e più raffinata: l’anima, di conseguenza, deve avere qualche impurità che servirà da legante tra la psiche e il corpo. Solo allora l’opurs sarà un’armonia perfetta.

Maria rappresenta un’anima troppo perfetta e senza scorie, perché è scollegata dalla Grande Madre a cui deve ritornare perché solo così l’anima si può servire della psiche per risanare l’istinto ferito.
A volte nella dialettica si sostituisce Nettuno a Giove; anche Nettuno è simbolo di un desiderio di spiritualità contrabbandato da altri bisogni; quando Nettuno e Saturno si vengono a trovare legati da un qualsivoglia aspetto, riesplode il bisogno di riuscire a trovare una conciliazione tra due Dei, uno che simboleggia l’ordine, la legge, la morale e la concretezza umana, l’altro che rappresenta un ordine superiore spesso incomprensibile per noi umani, Nettuno è il superamento dell’ordinaria realtà e dunque, in lui perdono importanza tutte quello che per noi rappresenta la legge e il collegamento normale con il mondo. Saturno sotto un certo profilo è la gnosi collettiva mentre Nettuno è un’esperienza di conoscenza che, forse da un lato è desiderata ma anche temuta in quanto minaccerebbe l’ordine conosciuto. Forse, in queste donne la lotta simbolica si svolge dentro al loro corpo “diviso” in cui una parte incarna Saturno e il suo rigore e l’altra incarna Nettuno, il lasciarsi andare e il vivere un’altra dimensione; il punto è vivere entrambe queste modalità in modo integrato e non escludente: infatti, Nettuno può essere raggiunto e compreso proprio passando attraverso la valutazione e il giusto riconoscimento della dimensione fisica, elevando l’anima fino a permetterle di godere del contatto con l’Assoluto e l’Infinito usufruendo di quella disciplina e di quell’integrità che solo Saturno puo’ concedere.

a cura di Lidia Fassio