Le nuove potenzialità della scienza

L’idea di manipolare geneticamente i cibi e quella di poter usufruire in medicina delle cellule staminali, sono ovviamente le nuove frontiere a cui ci sta aprendo la scienza. Sicuramente queste nuove potenzialità se da un lato solleticano l’uomo, dall’altro alimentano inquietanti e potenti interrogativi circa l’etica, l’uso e l’abuso ma, ancor di più, sulle effettive conseguenze che potrebbero esserci a livello ambientale e di salute, su tempi lunghi. 

Certo, queste possibilità attivano nella nostra mente qualcosa di magico, ma suscitano anche una discreta quantità d’ansia: chi di noi non ha in mente l’immagine dello scienziato pazzo con i capelli in disordine che grida “eureka” di fronte ad una scoperta giunta improvvisamente dai suoi giochi di raffinata alchimia tra varie sostanze?

Ogni uomo di fronte ad una nuova scoperta, attiva la sua parte uraniana, quella più sperimentalista, più ardita, rivolta al nuovo e al diverso, quella che vorrebbe fare qualcosa per cambiare il mondo percorrendo strade alternative ed inedite.

Tra l’altro, noi abbiamo un grande esempio sotto gli occhi: la Natura che è la grande alchimista del pianeta: essa ha mischiato le cose per migliaia di anni fino a regalarci tutto ciò che oggi si affaccia ai nostri occhi, per cui ci sentiamo veramente figli suoi quando cerchiamo di imitarla o addirittura di superarla. 

Se è vero che la natura è “promiscua” per definizione, bisogna però sottolineare che ha usato i suoi strumenti con saggezza, permettendo che gli incroci si mantenessero all’interno dello stesso regno (vegetale con vegetale , animale con animale, uomo con uomo), facendo incontrare specie diverse, razze diverse in modo da creare e rinnovare il patrimonio genetico affinché non si indebolisse ed anzi, potesse dare nuovi incroci più resistenti e più adatti ai cambiamenti. La Natura inoltre sa mantenere i ritmi “naturali”, non si affretta, sa che il temo è dalla sua parte e non agisce d’impulso.

Non possiamo però dire lo stesso dell’uomo che, dopo anni di velocizzazione applicata alla crescita degli animali e delle piante (almeno di quelli destinati al mercato alimentare), e dopo aver verificato – a sue spese – che non è quella la strada perché un pollo cresciuto in metà tempo, riserva sorprese non verificabili nell’immediato, ma a lungo tempo, ora vuole riprovarci superando sé stesso.

L’uomo, ancora non contento di ciò che ha visto con i suoi occhi andando a tamponare i problemi derivanti dall’uso massiccio di ormoni, di sostanze fertilizzanti ed antiparassitarie, oggi vuole andare ancora molto più in là e, vuole andare a mischiare le carte più in profondità, manipolando i geni di una specie per infilarli in un’altra e questo in virtù della decodificazione del DNA che sembra rendere possibile sul momento il peccato di Hybris sognando però di poter in futuro clonare l’uomo in laboratorio, vecchio ma mai superato delirio di onnipotenza. La novità degli ultimi tempi riguarda però il tentativo di ammantare queste scoperte con pretese di “filantropia avveniristica ”; infatti, tutto viene ovattato dall’idea magnanima di porre fine ai problemi alimentari sfamando l’intera umanità con i cibi geneticamente modificati. 

L’idea del controllo che ossessiona la psiche dell’uomo occidentale è ancora una volta rivolta alla natura , come se avesse un antico contenzioso da sanare attraverso l’ennesima sfida e l’ennesimo rapporto di forza che stabilisca se non una superiorità almeno una parità.

Tuttavia, a questo punto sorgono spontanee alcune domande: la prima riguarda il controllo: cosa si nasconde dietro alla pretesa missionaria delle multinazionali poiché saranno proprio loro a gestire gli OGM?

Cosa c’è di vero dietro all’idea di poter soddisfare con la clonazione le persone che non possono avere figli? 
Perché non usar invece la nostra tecnologia per rendere i popoli del terzo mondo autosufficienti?
Perché fornire i semi anziché fornire gli strumenti per poter coltivare ciò che vogliono in base alle loro necessità?
Perché sostenere in maniera forte l’ innocuità se non sono stati sperimentati per un arco di tempo tale da garantirci una certezza?

Questi sono i grandi interrogativi che l’uomo moderno deve porsi e porre ai suoi governanti, pur sapendo che sarà molto difficile avere risposte che possano gli permettano di comprendere, d’avere certezze e, dunque, di scegliere. 

Qui arriviamo all’ultimo ed enorme problema dell’uomo del terzo millennio: come si può fare oggi a comprendere se gli OGM, le cellule staminali, la clonazione e ogni altro frutto del progresso sarà veramente positivo oppure terribilmente negativo? 
Come possiamo fare oggi, anche quando siamo chiamati a scegliere con il nostro voto, ad avere le informazioni necessarie che ci mettano in condizione di valutare e di scegliere?

Oggi, anche chi ha una discreta cultura difficilmente possiede questo tipo di conoscenza e di competenza per cui si trova a non avere gli strumenti necessari a dare un’opinione seria e valida che giunga da approfondimenti e da motivazioni valide dopo aver valutato tutti i pro e i contro: per assurdo oggi abbiamo migliaia di informazioni ma non è così facile testarne l’attendibilità e stiamo verificando – proprio in questo frangente – la totale attendibilità della teoria della fisica quantistica che postula che l’universo sia governato dalla legge di complessità. 
Per scegliere bisogna avere l’opportunità di conoscere e di valorizzare ciò che si ha di fronte, sulla base dei propri principi ed ideali di vita. 

Il problema in questione non è da sottovalutare perché andrà acutizzandosi nel tempo proprio per il fatto che saranno sempre pochissime le persone che disporranno di informazioni certe e sicure mentre, alla maggioranza, arriveranno quelle spezzettate, se non addirittura manipolate o inattendibili.

Da un punto di vista astrologico possiamo fare alcune interessanti osservazioni: la prima esperienza di modificazione genetica acquisita scientificamente risale al 1973, anno in cui sia Urano che Plutone stanziano nel segno della Bilancia. Questo segno è femminile, ha il domicilio di Venere e di Proserpina e, teoricamente, dovrebbe essere in rapporto con certi temi cari alla natura; tuttavia, è un segno d’aria, molto asettico e fortemente contaminato da ideali di perfezione, che possono riguardare anche il livello biologico oltre che quello estetico: la Bilancia si dibatte spesso con un certo timore di essere contaminata da agenti esterni; possiamo sottolineare una certa schizzinosità e salutismo: forse, proprio i pianeti in questo segno hanno alimentato e spostato su un piano molto ideale, le fantasie di poter creare (Plutone su Proserpina) in laboratorio usando tecniche all’avanguardia (Urano su Venere) prototipi di piante inattaccabili dai parassiti e dagli agenti esterni; in una parola, non contaminabili e, per altri versi, molto “belle” esteticamente: pensiamo ai pomodori tutti uguali, con forma perfetta, inalterabili per diverse settimane… forse un antico sogno sembrerebbe potersi realizzare.

Resterebbe comunque aperto il tema dell’etica – molto sentito da questo segno – ma facilmente scavalcabile se si pensa alla grande opportunità che queste nuove culture potrebbero rappresentare per chi le andrà a sperimentare e immettere sul mercato. 

L’immissione sperimentale degli OGM è degli anni 1996 – 97; iniziano a coltivare su larga scala mais , pomodori e soya transgenici: quegli anni sono caratterizzati dai transiti di Urano in Acquario e Saturno in Ariete e da Nettuno alla fine del Capricorno : queste posizioni possono aver fatto propendere per la definitiva applicazione di questa tecnica che si annunciava come fortemente conveniente a livello economico per i coltivatori, visto che questi semi assicurano, nell’immediato, raccolti molto più abbondanti e di qualità decisamente superiore; e forse, ancora una volta , l’idea di lauti guadagni ha finito per mettere a tacere definitivamente le flebili voci scientifiche che continuavano a mostrarsi riluttanti facendo leva sui problemi di etica.

Anche la sperimentazione delle cellule staminali è di questi anni e, in questa tecnica potrebbero esserci grandi possibilità per l’uomo, per curare senza grandi traumi malattie molto gravi, ammesso che riesca a mantenersi lontano dalle fantasie di clonazione che, per il momento, sono ancora fortissime e circolano sotterraneamente nei laboratori scientifici di tutto il mondo.

Per il momento solo alcuni stati hanno dato l’OK alla sperimentazione della clonazione sull’uomo; questo non impedisce però a chi la vuole applicare di poter contare su nazioni che possono essere molto compiacenti in cambio di aiuti, denaro e possibilità di altro tipo. 

Ancora una volta si presenta il tema del controllo rispetto all’utilizzo ed è su questo che le nazioni dovrebbero essere forti e inflessibili trovando unità d’intenti e progetti comuni oltre a promulgare leggi che non permettano strategie di elusione.

Le posizioni celesti attuali vedono Plutone e Urano rispettivamente in Sagittario e in Pesci che colpiscono inesorabilmente il segno dei Gemelli andando a mettere ombre proprio sull’informazione che può essere manipolata, cambiata e comunque falsificata prima ancora che arrivi alla nostra portata. 
Inoltre, Plutone nel segno del Sagittario indica che potrebbero essere fatte delle leggi il cui intento magari non sarebbe quello che è sbandierato apertamente. 

A questo va aggiunto il quadrato di Nettuno dall’acquario al segno del Toro che, per eccellenza, riguarda la Natura e il rispetto di essa. 

Il Toro è il segno più legato al mantenimento delle cose “naturali”; ama rispettare il corso degli eventi e soprattutto è fortemente legato ai ritmi del tempo; il Toro però è anche legato alle sicurezze e, quando viene toccato da transiti mette in moto fantasmi che agitano paure di perdere stabilità e sicurezza. 

Forse, dietro all’idea di sfamare il mondo potrebbe esserci, nel mondo occidentale, la paura di perdere sicurezze e potere.

a cura di Lidia Fassio