L’eroe acquario ha di certo un percorso  un po’ diverso da quelli che noi intendiamo come “viaggio solare mitico”, anzi si potrebbe dire che il nostro protagonista  aderisce con più facilità alle ultime tappe del viaggio eroico che comportano il raggiungimento della completezza interna (conquista della parte femminile ovvero della “liberazione della principessa”  e della condivisione del suo premio, ovvero della fase in cui l’eroe deve impegnarsi a fare qualcosa nel sociale per poter restituire all’inconscio collettivo ciò di cui si è appropriato, aggiungendo anche il suo contributo personale). I primi step che comportano percorsi di lotta con la parte istintiva e poi con le figure di autorità sembrano occupare meno spazio nella psiche di questi soggetti, tuttavia  anche questi primi passaggi saranno importanti.. ma,essendo gli acquari più distaccati e meno condizionati di altri segni,  appaiono con meno evidenza.

Occorre pensare subito che è sicuramente  il più anticonvenzionale dello zodiaco. Si tratta di un uomo brillante, con una mente rapida ed efficiente, molto interessato a ciò che non si conosce ancora e sempre molto disponibile alle nuove opportunità. La sua mente è predisposta per spaziare in altezza e quindi, è molto più interessato a ciò che accade in alto che a ciò che succede in basso. Lui è legato ad un ideale e non al reale.

E’ molto comunicativo: sicuramente una delle sue  abilità sta nel comunicare, nel cercare di spiegare ciò che ha percepito con le sue antenne sensibilissime   sintonizzate sullo spazio e su ciò che può arrivare dall’etere; è un uomo con una forte capacità di elucubrare e di astrarsi,  mediando  tra le grandi diversità degli esseri umani;  molto affascinante per il suo modo di pensare mai comune e mai scontato, al punto da sembrare trasgressivo e diverso.

E’ anche un uomo lontano da certe manifestazioni che caratterizzano il comune  modo di intendere il “maschile”; questo non significa che sia un segno poco maschile, ma sicuramente incarnano un modo diverso di esprimere la “maschilità”, molto mentale e per niente fisica.
Il maschile acquariano è tutto  incentrato sullo “spirito”, su quello che Zeus definiva il “logos” che non era  certo una qualità legata all’espressione della virilità tipica della  mentalità solar-marziana, ma è invece  una potente qualità del “pensiero” che, in un certo senso,  lo  fa sentire vicino a Dio e alla sua capacità di entrare nella mente superiore.
In effetti l’uomo acquario è quello che più di altri  rappresenta il “peccato di hybris” proprio perché si sente superiore e più vicino al cielo che alla terra.

Unitamente a questi lati fantastici, ha anche una serie di contraddizioni potenti, prima fra tutte quella di viver sulla Terra e di essere umano e, anche  se ha un contatto privilegiato  con la sua parte divina, non può sottovalutare la sua parte materiale, può solo trascenderla, ma non rinnegarla.

Tuttavia, l’accessi a questa qualità di Zeus è molto più  ambivalente di quanto non si creda perché il capo degli Dei è  davvero poco incline a dare gratuitamente  “il fuoco” agli umani e così, l’eroe acquariano, il titano Prometeo, creatura tipicamente terrena, deve ogni volta  rubarlo e pagare di persona questo atto fortemente evolutivo.
Questo particolare è presente in tutti i miti che rappresentano sia la nascita della coscienza sia  la possibilità per l’uomo di  partecipare al divino  portandolo all’interno; questi miti  segnalano  la difficoltà e il rischio che l’uomo si accolla nel momento in cui compiendo  un atto trasgressivo,  ruba qualcosa che appartiene al collettivo e agli Dei.
Spesso il nostro eroe si trova  a sostenere una battaglia interna quando si rende conto che la sua  “supermente”  non basta a tenere a bada le   emozioni e  gli istinti che gli impediscono di dimenticare la sua origine animale.

In genere è visibile tutto ciò quando l’uomo del segno  cerca di spiegare in modo freddo distaccato,  avvalendosi della razionalità pura,  argomenti quali  la  sessualità, l’aggressività e l’attaccamento riconoscendoli  come bisogni secondari, qualcosa di cui è convinto  idealmente di non aver bisogno e da   sacrificare  nel processo di civilizzazione e di elevazione della coscienza. Egli infatti, snobba questi suoi tratti e,  quando non riesce ad essere distaccato come vorrebbe, si separa da essi,  tagliando i ponti con  coloro con i quali  si vivono questi aspetti.

Certo, l’Acquario e i personaggi Acquariani come Prometeo, sembrano ricordarci  che è la parte maschile che spinge alla cultura e alla ricerca della parte spirituale e, nei nativi, questo archetipo interno si esprime con particolare intensità obbligandoli ad elevarsi al di sopra delle qualità animalesche e naturali.

Questa forte spinta interiore è molto visibile nell’uomo acquario che, spesso sente questo impulso e cerca, almeno sul piano teorico, di favorire la crescita della coscienza adoperandosi  perché vi siano possibilità di comunicazione e di dialogo con il resto dell’universo e  tra gli esseri umani, creando la possibilità di mantenere viva la tolleranza attraverso la giustizia e un reale senso di condivisione.
Per questo odia la violenza che causa sempre regressioni; odia la parte grezza della sessualità che spinge a compulsioni  poco etiche; odia le emozioni che imprigionano e spesso stravolgono il pensiero non lasciandolo libero di vibrare su frequenze superiori.

La lotta interna però è fortissima perché la parte materiale spesso sembra fargli  pagare un prezzo elevatissimo, pari a quello che Prometeo pagò  dopo aver trasgredito l’ ordine di Zeus.
Infatti, l’uomo dell’Acquario sente  forte la spinta sociale ma la  considera uno stop alla sua sfera  personale ed individuale; in lui prende vita la battaglia  tra la materia e lo spirito almeno fino a quando non si ricongiungeranno.

Certo, visto da parte di chi è attaccato ai valori tradizionali l’uomo Acquario sembra  un vero extraterrestre:  razionale, comunicativo, non istintivo, lontano dall’aggressività, fortemente mentale e legato ad  ideali che possono apparire totalmente distaccati dalla realtà, centrato sulla libertà personale e sul bisogno di  verità ed autenticità, anche a costo di apparire  incoerente all’esterno. 

E’ capace di sentimenti autentici ma non di passioni: è il segno che per eccellenza si scontra con quelli più passionali; è in grado di lasciar andare ciò che non è più in linea con i cambiamenti necessari ed è così capace di distacco da potersi confrontare con tutte le persone, certo di trovare un punto in comune; ama la libertà e cerca di non creare e non essere dipendente.
L’ombra spesso sta nel potere: l’uomo acquario si illude di non essere interessato ad esso; in realtà, proprio il fatto che fronteggia il leone e che quadra lo scorpione indica che lo ha incorporato e che  deve essere usato in maniera positiva e per fini non personali.
L’uomo acquario vive in maniera profonda  la lacerazione tra l’uso del potere sul piano personale che è punito dalla propria coscienza e la sensazione di perdere sé stesso  quando invece si esprime nel “sociale”; in pratica è come se dentro di lui la contraddizione umana e quella divina  si “scontrassero”; entrambi devono rinunciare a qualcosa e qui c’è il dramma di Prometeo che ogni notte si fa mangiare il fegato che il giorno successivo ricresce in una sorta di tragica  ed eterna lotta.

Infatti, la crescita sociale e collettiva in questo segno viene percepita  come in  lotta con  quella personale e, per converso, c’è senso colpa quando si fa qualcosa per sé perché lo si  avverte come inconcepibile con il senso “collettivo”.

L’uomo acquario incarna quindi il senso di violazione di un tabù antichissimo  che ha a che fare con il “divenire come Dio” che è un processo   desiderato ma contemporaneamente  punito dalla divinità stessa.
Jung spiega bene questo tratto quando dice che ogni atto di consapevolezza individuale ha a che fare con il rubare  qualcosa all’inconscio collettivo  (è il fuoco che Prometeo ruba agli  Dei); in questo atto l’uomo   subisce una grande trasformazione che lo rende sempre meno umano e sempre più simile agli Dei.

Acquario - Simbologia

​Punto di convogliamento della “croce fissa” che rappresenta gli sforzi che l’uomo deve fare per diventare “libero” e poter godere del suo “arbitrio”, facendo leva sui suoi valori e liberandosi gradualmente dai condizionamenti esterni che tolgono libertà facendo restare l’uomo aggrappato a sicurezze esterne anziché interne.

Il Bambino Acquario

Il  piccolo è molto particolare; fin dall’inizio della vita  mostra una certa predisposizione ad incontrare gli altri in maniera aperta e disinvolta. Fin dal  momento della nascita  spesso ha voluto dire la sua..magari nascendo prima e in modo “strano”…

La Pietra del Sagittario

Dedico all’Acquario – terzo segno della triade d’aria –  Il TURCHESE GREZZO: la gemma dei popoli . Sempre all’apice della moda, questo è il turchese conosciuto da tutti i popoli della storia. In molte culture del vecchio e del nuovo mondo questa gemma è apprezzata da migliaia di anni come pietra sacra, come portafortuna o talismano

L'uomo Acquario

L’eroe acquario ha di certo un percorso  un po’ diverso da quelli che noi intendiamo come “viaggio solare mitico”, anzi si potrebbe dire che il nostro protagonista  aderisce con più facilità alle ultime tappe del viaggio eroico che comportano il raggiungimento della completezza interna (conquista della parte femminile ovvero della “liberazione della principessa” …

La Relazione

L’acquario è un segno che ha una visione particolare della relazione in quanto, pur appartenendo all’elemento Aria, il suo compito è quello di creare grandi possibilità di relazione e grandi scambi tra le persone al fine di portare un contributo alle relazioni sociali più che a quelle individuali semplificando la vita negoziando la “diversità”.

La donna Acquario

L’acquario è un segno  “alternativo” quindi, pur essendo un segno ad energia Yang non si trova certo a disagio con il mondo femminile anche se, di primo acchito, sembra un segno lontano dal mondo emotivo ed istintivo.. tipicamente femminile.

L'odore del mese

L’Aria del segno dell’Acquario è eterea, volatile e frizzante come quella delle alte quote: si libera in modo imprevedibile, con salti di pensiero astratto o avveniristico, verso l’alto o in avanti.