Nuovomondo è il nuovo film di Crialese in concorso alla “Mostra del cinema di Venezia” e che rappresenterà anche l’Italia negli Oscar. Il film è molto interessante per il messaggio che porta e che è molto intenso e suggestivo; qualcosa che ha a che fare con l’inconscio collettivo che il regista – emigrato a suo tempo – riesce ad esprimere molto bene: è la storia di un viaggio… che – come tutti sappiamo – è la metafora di qualcosa che seduce la mente del possibile viaggiatore e che, pian piano, libera la sua energia, fino a quando non prende forma in qualche luogo o qualcosa che si spera di trovare fuori; si tratta di un “altrove” in cui si sogna di approdare per essere accolti; un luogo che sappia accogliere le speranze e che sia in grado di mantenere le promesse e le attese; qualcosa che si desidera fortemente e che, per questo, nutre la mente nell’attesa della sua realizzazione; un luogo che, se si troverà, sarà in grado di cambiare l’esistenza.

Il viaggio è stato considerato da C.G.Jung un vero e proprio “archetipo” giacchè indica “un modello mentale” che è espressione del desiderio di un viaggio interiore che conduca alla trasformazione e alla rinascita attraverso una nuova “visone del mondo”; non c’è possibilità di “andare in viaggio” senza prima sognare e fantasticare ciò che si troverà e si incontrerà che, ovviamente, sarà in grado di far rinascere a nuova vita, ridando nuove prospettive. 

Sarebbe importante che l’uomo di ogni tempo iniziasse il suo “personale viaggio” in modo da poter vedere il suo futuro prima nella mente e poi.. eventualmente anche nella realtà. Il viaggio in sé è importante.. molto più della meta eventuale.. infatti, è nel percorso che noi “conosciamo e ci conosciamo”.. e per questo il viaggio è sempre artchetipico e ci spinge ad andare sempre un po’ più al di là alla ricerca di quella “terra promessa” che ognuno ha dentro e che viene in continuazione evocata dall’Anima.

Il Film

La speranza. In quale casa sta la speranza? Chi ci ha ucciso la speranza? 

Il film di Crialese ci racconta di una famiglia di siciliani che credono di trovare in America fiumi di latte e alberi che fanno monete; padre, madre, due figli e l’anziana madre si imbarcano su una nave alla volta del Nuovomondo; questo viaggio sarà doloroso e produrrà anche sofferenza e morte. 

Crialese racconta il sogno del nuovo mondo attraverso occhi che, ormai da noi non si vedono più; nessun uomo oggi crede più che esista un mondo nuovo, vergine, un mondo in cui si può ricominciare, in cui, facendo tesoro di tutti gli errori, uomini e donne possano ritrovarsi per costruire qualcosa di migliore.

Forse solo gli immigrati oggi hanno negli occhi “la terra promessa” e quindi per loro l’idea di poter “ricominciare” è ancora fortissima. 

L’occidente oggi vede, sente e percepisce il mondo senza più distanza, senza più mistero e, spesso… senza più speranza, come se si sapesse che non c’è niente di nuovo , niente di incontaminato…. Si sa che l’uomo è riuscito a sporcare tutto, senza salvare nemmeno se stesso, forse per questo oggi l’occidente guarda alla Luna e a Marte come “nuovi mondi” da fantasticare e sognare.

L’uomo, si comporta nei confronti della Terra come una cellula cangerogena che uccide il corpo che gli da la vita, e che spende tutta la sua energia nel procedere su questa strada.

E’ bello questo film, perché ci parla di quelle persone, che, tempi addietro, pur essendo in condizioni molto peggiori delle nostre, andavano vestite bene e ben lavate incontro al futuro; questa gente sperava in un futuro e… per questo… aveva un futuro. E’ gente che lottava insieme, proteggendosi a vicenda, sapendo che solo in quel modo sarebbe potuta arrivare. 

E’ un film tenerissimo, e molto commovente, un film onirico, con scene molto surreali. 

C’è da sentire più che da capire, sperando che il sentire porti, come dice Hillman, ad una inconsapevole apertura di coscienza.

La Metafora del viaggio in astrologia

Un viaggio non è mai solamente lo spostamento da un luogo all’altro: è sempre un’esperienza profonda che ci porta a contattare “terre inesplorate interne” e che, pertanto, l’astrologia assegna al pianeta Giove, che oltre a questo simbolo incarna anche quello della conoscenza, dell’arricchimento culturale, spirituale e psichico; Giove è l’istanza che trasforma il vissuto in esperienza… e quindi.. è il nostro serbatoio; il viaggio getta anche un ponte tra passato e futuro, tra qualcosa che si lascia dietro e qualcosa che si spera inizi da un’altra parte.. in una terra nuova. Il ponte è un luogo “di mezzo” in cui non si è più e non si è ancora.

Il viaggio viene dunque paragonato alla vita umana e come tale ha un inizio, un itinerario tracciato a grandi linee, una meta e un viaggiatore; questi sono gli ingredienti; alcune volte c’è anche un ritorno.. altre no, perché il viaggiatore resta nel luogo dell’approdo o meglio riporta all’IO ciò che ha incontrato nel percorso. 

A livello psicologico il viaggio è chiaramente un “processo interiore”, qualcosa in grado di produrre una evoluzione, una crescita e quindi di portare arricchimento.

Il vero viaggiatore è colui che lascia una realtà insoddisfacente e ormai conosciuta e spera in qualcosa di diverso, di migliore.. di più gratificante e, mentre fantastica questa realtà… la crea e le dà forma.

Quello che è importante in un viaggio è dunque la speranza, l’atteggiamento ottimistico ma anche inquieto e pieno di attese che il viaggiatore produce dentro di sé e che sarà fonte di gratificazione e di pienezza, o comunque di esperienza.