L’astrologia evolutiva / psicologica si pone come disciplina che può avvalersi di tutte le potenzialità della materia più antica in assoluto (l’astrologia) unendo al tempo stesso le conoscenze della psicologia e di altre discipline umanistiche quali il mito, l’analogia e il simbolismo.

L’astrologia evolutiva-psicologica, definita anche astrologia umanistica, si pone così tra le tante discipline di autoconoscenza.
Essa, infatti, si interessa essenzialmente del “seme”; lungi infatti dall’idea – troppo spesso comune ma fortemente erronea – che l’astrologia si interessi della conoscenza del futuro e che possa pre-vedere quel che accadrà ad una persona; questo infatti ipotizzerebbe la mancanza di libero arbitrio e l’idea che l’uomo sia in realtà una marionetta in mano a qualcosa o qualcuno che abbia il potere di dirigerlo e di determinarlo.

Questo, a mio avviso, è quanto di più deleterio e dannoso per l’uomo; credere di non avere un libero arbitrio, favorisce per lo più l’idea di poter sfuggire alle scelte e alle conseguenti responsabilità che il senso di libertà comporta.
Lo studio dell’astrologia evolutiva / umanistica e psicologica allontana da questa visione e accompagna a percepire i sottili legami che l’uomo ha con ciò che lo circonda e, soprattutto, con l’universo di cui è parte; conduce per mano a comprendere che noi nasciamo con un determinato potenziale e che proprio questo dovrà essere sviluppato e ci ricorda altresì che ciò che noi faremo di questo potenziale dipenderà dalla nostra capacità di metterci in gioco, dall’idea che noi abbiamo della vita, dal significato che daremo al nostro vissuto e dalla voglia di affrontare ciò che all’interno, sembra non rispondere ai nostri desideri o progetti coscienti.

Questo non nega la nostra ereditarietà biologica e psichica, per cui è anche vero che, sulla base di queste due istanze, noi ci svilupperemo secondo delle linee guida che sembrano essere intrinseche alla nascita ma, è altrettanto vero che molto di ciò che noi saremo dipenderà dal nostro particolare modo di mischiare questo potenziale e di portarlo ad esprimersi al massimo o al minimo e dipenderà altresì dal modo particolare con cui interpreteremo la realtà che, altro non è, se non il personale modo con cui vediamo e leggiamo i fatti e gli eventi della vita.