L’Astrologia è una materia complessa che presuppone la conoscenza di un vero e proprio linguaggio: quello dei simboli.
Infatti, l’astrologia, riunisce in sè il simbolismo planetario con quello psicologico ed introduce pian piano alla lettura del tema natale, vera e propria mappa della psiche di una persona che permette di comprendere le potenzialità, il vissuto in termini soggettivi (e non oggettivi), le aspettative, le forze che sono in gioco e il progetto vitale; è un vero e proprio strumento di lavoro che può accompagnare a capire piu’ in profondità se’ stessi mettendo in evidenza le difficoltà che si possono incontrare nel viaggio verso la scoperta di sé e le potenzialità che invece possono accompagnare il proprio cammino nonché la comprensione dei punti difficili.

Fin dai tempi del Dr. Jekyll e Mr. Hyde l’uomo ha percepito di avere svariate sfaccettature all’interno della sua personalità: la psiche sembra essere un grande diamante che riflette luci diverse in grado anche di lasciare del tutto sconcertato l’ignaro soggetto che si vede mosso ed agito da forze interiori che appaiono incontrastabili.
Il grande Stevenson anticipò con il suo bellissimo romanzo quello che la psicanalisi avrebbe poi reso palese attraverso i due capostipiti Freud e Jung.
Stevenson ipotizzò nel suo romanzo due personalità indipendenti in lotta all’interno di un individuo ed in grado di lacerarlo profondamente.
Più avanti nel tempo, Roberto Assagioli – fondatore della psicosintesi – ipotizzò che possiamo ritrovare molte ” sub personalità” all’interno di un individuo anche se spesso le stesse non sono integrate in quello che comunemente chiamiamo il senso dell’IO.
Gli esseri umani non nascono con un senso di identità già formato; i bambini lavorano a lungo per crearlo e così, nel lungo percorso educativo, molte cose di se’ sono illuminate e quindi integrate nella coscienza e nell’IO, altre sono modificate o de-formate ed altre ancora, purtroppo, sono rimosse e cadono nel gran calderone dell’inconscio dove non perdono di forza, ma cominciano ad esercitare un potere sottile e conturbante al di fuori della coscienza, creando interferenze nelle direzioni che l’IO vorrebbe dare alla vita.

Tuttavia, proprio la psicologia del profondo ci insegna che noi abbiamo un Sé interiore che ha un grande potere unificante e che conosce perfettamente il nostro progetto per cui sa esattamente che cosa dobbiamo diventare e si incaricherà per così dire di attirare nella vita del soggetto quelle esperienze che possono portarlo sulla strada della conoscenza della sua “vera identità.
Il nostro SE’ tuttavia, per un lungo periodo, è una parte che sembra celata all’interno poiché sfugge alla coscienza che non la riconosce ed anzi, si comporta prima come se non esistesse e, in seguito, come se fosse una parte antagonista; ciononostante sarà proprio da questa parte che possiamo chiamare “centro – cuore” che scaturiranno quegli stimoli diretti ad orientare l’uomo verso il conoscere e il conoscersi di più.

Gli stimoli possono essere estremamente intensi, suggestivi ed affascinanti, ma possono essere anche inquietanti e creare molte contraddizioni: in tutti i casi avranno sempre un unico scopo che è quello di spingerci a guardarci dentro, a cercare di comprendere da dove scaturisce quel materiale che sembra rivelare una vastità che contrasta fortemente con il senso di limite e di definizione dell’IO.
Questa fase è quella in cui noi sembriamo invertire la tendenza iniziale che spingeva verso il mondo esterno; infatti, avviene una sorta di richiamo che ci affascina e ci spinge a percorrere le strade suggerite dalle immagini interne che emergono attraverso i sogni e attraverso forti conflitti che non possono essere ignorati.

Questi momenti sono quelli in cui simbolicamente noi ci mettiamo in viaggio – è il viaggio dell’Eroe – che si mette in moto per cercare la sua strada che consiste nel cercare l’altra parte di sé, quella che da segni di esistere ma che non è ancora manifesta; il viaggio ha anche lo scopo di comprendere e di carpire il senso della vita e del progetto del SE’ ; il viaggio non è facile in se’ – comporta una vita intera – e di sicuro non è facile comprendere attraverso quali vie dobbiamo inoltrarci per vivere al meglio le nostre potenzialità senza cadere nell’illusione di cambiare o di tradire ciò che siamo alla base.

Sappiamo bene che da un seme di mela non potrà mai nascere un pero tuttavia, noi umani proprio in virtù della libertà d’azione e di una gran presunzione di sapere, troppo spesso nasciamo meli e vogliamo diventare peri.
Altre volte, la scarsa fiducia nelle possibilità ci porta ad adeguarci a modelli che non ci appartengono e che finiscono per appiattirci su una serie di maschere che finiranno per deprivarci di ogni significato fino a non riconoscerci più e ad avere vere e proprie crisi di identità.