Un astrologo tradizionale sottolineerebbe alcuni tratti che sicuramente esistono tipo una scarsa fiducia in séun’affettività problematica con un blocco nell’espressione dei sentimenti e a volte ancor peggio, perché la persona potrebbe sentirsi dire che è destinata alla perdita degli affetti e ad una vita di totale solitudine, e che trattandosi di una Venere in seconda casa potrebbe anche rischiare di essere sfruttata da relazioni basate su interessi di tipo materiale.

Questa lettura, non solo non servirà – perché è già chiaro alla persona che nella vita affettiva ci sono molti problemi – ma rischierà di bloccarsi ulteriormente sentendosi vittima di un destino che ingiustamente sembra precluderle una sana realtà affettiva, e con questa sensazione potrebbe chiudersi ancora di più favorendo la realizzazione di qualcosa che non è scritto ma che lei vivrà come se lo fosse; il più delle volte, poi, se si fa un’indagine sul consulente, si scopre che ha lo stesso aspetto di nascita e che quindi ha proiettato ed amplificato la propria difficoltà sulla consultante.

Una lettura astropsicologica sarebbe invece andata a scavare sui primi mesi di vita di questa persona e sull’esperienza che può aver provocato un isolamento sensoriale, una privazione di contatto epidermico e una mancanza di empatia con la figura primaria, situazioni che hanno favorito l’organizzazione di difese profonde contro ogni contatto futuro.

Questo modello psichico ha legato indissolubilmente l’affettività del soggetto al disagio e alla sofferenza, impedendo la formazione di un senso di autostima e della conseguente possibilità di scegliere a livello cosciente tra piacere e frustrazione; si è così forgiato un Sé non meritevole d’amore che dovrà compensare con “l’avere” e con “il fare” il suo “non essere”. E siccome tutto lo schema originario rimane inconscio – fuori dall’area di azione dell’Io – il soggetto in questione attirerà nella vita – in modo completamente fuori dal suo controllo – persone che gli permetteranno di rimettere in scena questa dinamica, rivivendo ogni volta la stessa frustrazione. L’esperienza è completamente rimossa dalla coscienza, ma il corpo e l’ inconscio la riattiveranno ogni volta con il solo ed unico scopo di sollecitare la guarigione.

Il Sé agirà dunque come un vero e proprio catalizzatore che attirerà nella vita proprio quel tipo particolare di esperienza che sarà fondamentale affinchè il soggetto giunga coscientemente a modificare lo schema iniziale.
Se vogliamo andare ancora un po’ più in là possiamo dire che probabilmente il soggetto aveva già scelto di risolvere questa esperienza che magari si era instaurata in un’altra vita o in un’altra dimensione e da cui ancora non era libero.

Il consultante potrà avere ancora molto di più dall’incontro con l’astrologia umanistica e psicologica: potrà infatti sentirsi dire che questo tipo di dinamica tende ad attivarsi sempre nel momento in cui incontra l’”altro”, e questo affinché la frustrazione la porti a lavorare sullo schema, che è bloccato perché è cristallizzato. Con un lavoro di recupero della ferita sull’ autostima, che consenta di raggiungere un miglior rapporto con il corpo e con l’ affettività, il soggetto potrà finalmente permettersi di vivere relazioni normali, godendo anche del piacere che il contatto con l’altro potrà dare.
In poche parole, il soggetto dovrà abbandonare la struttura difensiva che è stata eretta a protezione di una parte impaurita e fragile che impedisce di vivere pienamente e in modo totalmente libero una relazione. In genere, la paura di non essere all’altezza – ingenerata da Saturno – conduce al controllo, al blocco, al non darsi – tutte possibilità che portano sicuramente alla fine della relazione oppure ad un sacrificio del proprio senso del piacere. Risolvendo questo schema, anche la sessualità e la creatività verranno aumentate dal più elevato senso di identità e di autenticità.

Per concludere, la quadratura Venere Saturno non condannerà il soggetto a vivere nella frustrazione e nella sensazione di non poter essere amato, ma lo stimolerà semplicemente a comprendere il perché non riesce a condividere nulla con l’altro, perché non si sente a proprio agio nel suo corpo e perché non sa godere di una situazione paritetica con un partner.

Risolto questo schema Saturno porterà il soggetto a vivere appieno la sua dimensione che è quella di maturità e di autonomia affettiva che sarà visibile nella ricerca di relazioni paritarie, esenti e lontane da ogni forma di dipendenza.

a cura di Lidia Fassio