Il tema natale è uno degli strumenti piu’ affascinanti che io conosca; per me è sempre sbalorditivo guardare un grafico astrologico e pensare che dietro a quelle righe blu e rosse che uniscono o scindono i simboli che vi sono all’interno, vi sia spiegata la psicologia di una persona, con tutte le sue particolarità, dinamiche, paure e speranze, in poche parole “cio’ che potenzialmente è e di cui dovrà divenire cosciente”.

Fin dalla mia infanzia sono stata incuriosita dall’idea del significato della vita, e, dall’adolescenza ho cominciato a chiedermi perche’ mai l’essere umano si debba dibattere per comprendere il suo reale mondo interiore e la sua essenza piu’ profonda, il suo “daimon”, quell’elemento prezioso racchiuso nel piu’ profondo di Se’, qualcosa che affascina proprio perche’, nonostante contenga tutte le potenzialità, queste potranno dispiegarsi come la tastiera di un pianoforte, dall’ottava piu’ bassa, con le sue note ridondanti e cupe, fino all’ottava piu’ alta, dove il suono si fa acuto, squillante, quasi celestiale, come se vi fosse un filo sottile che ci può condurre dalle profondità della terra con tutti i suoi meandri oscuri fino alle vette piu’ elevate dove l’aria rarefatta e pura permette di contemplare le sfere celesti in un’armonia estremamente sottile che sa di “completezza e di partecipazione”.

Ebbene, la mia domanda è stata per lungo tempo rivolta a comprendere perche’ mai un tema natale sembra evolvere in tutto il suo potenziale di elevazione e diventa il rappresentante simbolico di una individualità che riesce ad esprimersi, come se avesse compreso a fondo ogni simbolo estraendo da questo il massimo, e perche’ mai un altro, appartiene ad una persona che si esprime ai livelli minimi come se non fosse riuscita a cogliere altre possibilità se non quella di vibrare su canali in cui sembra non essere ancora filtrata la luce della coscienza?

Perche’ due temi simili possono rappresentare due vite fondamentalmente diverse per scopi, valori, intenti e consapevolezza, come se uno rappresentasse un soggetto capace di scandagliare le pieghe del SE’ individuando gli obiettivi e le mete che questo aveva in serbo per lui, carpendone i desideri, i segreti, le aspettative e le intime ricerche di realizzazione, come se fosse riuscito a leggere senza alcun velo quello che, all’epoca della scelta fatta prima dell’incarnazione, aveva inciso in modo decisivo nel miscelare quel particolare tipo di combinazione tra i vari ingredienti che formano il corpo, la psiche e l’anima, rappresentati poi come potenziali nel tema della nascita , e l’altro, invece, un soggetto che sembra essere sordo alle esigenze del suo SE’, orientato esclusivamente a soddisfare i piu’ superficiali bisogni dell’IO e come tale, incapace di dirigersi verso obiettivi evolutivi, impossibilitato a cogliere gli intenti reali e, infine , costretto a negarsi ogni tipo di realizzazione interiore e di gratificazione ?

Perche’ a volte si riesce a centrare questo bersaglio e la vita sembra dipanarsi agilmente poiche’ se ne percepisono le impalpabili vibrazioni interiori che motivano le necessità del SE’ , ed altre volte si è lontani anni luce e, non sembra esservi traccia di comprensione di se’, non si colgono significati che vadano al di la’ del semplice dibattersi nella mediocrità o perfino nello squallore di una vita che sembra essere per la persona stessa qualcosa di insignificante ed inutile se non addirittura di doloroso?

Perche’ qualcuno ritiene la vita meravigliosa e qualcun altro un sacrificio, un calvario o un qualcosa da cui prendere le distanze?

E ancora, perche’ qualcuno riesce ad intravvedere piani di evoluzione tali da farlo sentire partecipe di un tutto armonico che rende la realtà e la quotidianità così affascinante da essere affrontata quotidianamente con curiosità, entusiasmo ed energia, come se dietro a questo sipario ci fosse una sorta di ispirazione divina che anima e muove mentre per altri, non esiste nulla di tutto cio’ e la realtà è solo un piano di immanenza imprigionante, vista come limitata e limitante?

A queste domande, ho cercato per anni di rispondere e, in queste poche righe, cerchero’ di esprimere i miei tentativi piu’ o meno efficaci di comprensione che non vogliono essere una verità e che non hanno la presunzione di dare spiegazioni esaurienti, tali da colmare il “ vuoto” che io sento nascondersi dietro ad ogni tema natale. Con la parola “vuoto” intendo qualcosa di impercepibile ed invisibile che è pero’ incombente al punto da poter fare la differenza tra due temi con potenzialità iniziali simili che si dirigono per strade diverse, con risultati finali che sembrano addirittura opposti, “vuoto” con cui ogni astrologo è costretto a confrontarsi quasi ogni giorno chiedendosi dov’è quell’ingrediente celato in grado di fare la differenza, e dove lo si può individuare nel tema se mai esiste?

Infatti, mentre non è difficile per un astrologo preparato riuscire a comprendere con una certa precisione quali sono le potenzialità di una persona, risulta invece estremamente difficile stabilire a priori come questa persona svilupperà queste potenzialità ne’ se mai le sviluppera’.

Questo discorso iniziale ci riporta appieno al presupposto che l’Astrologia si fonda sul libero arbitrio personale; sono infatti proprio queste differenze che ci fanno pensare che esista la piena possibilità di dirigere la propria vita, usando e sfruttando le proprie potenzialità in maniera squisitamente individuale.

Devo dire altresi’ che ritengo che questa possibilità non fosse così a portata di mano nell’antichità ma sia una conquista che l’uomo ha raggiunto nel momento in cui ha cominciato a comprendere e a vivere interiormente i simboli di Urano, Nettuno e Plutone che rappresentano scenari della psiche collettiva ma che , sul piano individuale, simboleggiano la possibilità di andare oltre il limite della “parte cosciente” rappresentata dal simbolismo di Saturno , che e’ stato l’ultimo baluardo fino al 1717.

Alcuni infatti riescono a prendere in mano il loro potenziale, a sviscerarlo, svilupparlo fino a risolvere e superare le tematiche e gli automatismi che sono inizialmente di blocco o di ostacolo; altri invece, non riescono in quest’intento . e la loro vita sembra essere veramente in balia di un destino che tesse le trame in maniera occulta da cui si sentono determinati, anche se in realtà – da un punto di vista psicologico – sappiamo che la sensazione di essere determinati nasce esclusivamente dall’ inconsapevolezza e dalla difficoltà di conoscere tutte le parti di SE’.

E’ quindi vero che l’inconsapevolezza forgia il destino di una persona, così come è vero che ognuno può fare il proprio destino diventando consapevole.

A parità di strumenti e di bagaglio iniziale, la consapevolezza, il sincronismo e le modalità di elaborazione ed interpretazione del proprio vissuto faranno la differenza.

Possiamo ancora aggiungere che se è vero che nella prima parte della vita noi siamo determinati ,per il fatto che nasciamo in una famiglia che ha un bagaglio genetico , psicologico e karmico su cui non abbiamo – per un lungo periodo – possibilità ne’ di memoria ne’ di intervento, e che da quella situazione assorbiamo per osmosi mentalità, cultura e comportamenti, è pero’ altrettanto vero che da quella situazione iniziale che possiamo definire di “passività esperienziale”, possiamo re-agire cercando di venire a conoscenza dei nostri mezzi, limiti e potenziali e da li’ in poi interpretare in maniera propositiva la nostra vita.

Esiste quindi un momento nella storia personale di ognuno in cui ci si può mettere al comando della barca e questo momento è sempre un vero e proprio punto di svolta in cui si sceglie se continuare a percorrere la vecchia strada oppure imboccare quella nuova. Questa è l’occasione quella che io definisco “la chiamata” in cui il passato, la storia personale può smettere di contaminare il futuro ma servire invece da serbatoio di esperienze da cui attingere risorse e forze per il viaggio verso l’individualità.

E’ importante a mio avviso sapere che in ogni vita si presenta questa opportunità; la “ chiamata” capita in un preciso momento della nostra storia e ci spinge verso il conoscere “chi siamo”.. Miticamente questo è il momento in cui ogni eroe scopre di avere un destino unico e speciale, ma deve scoprirlo e conquistarlo.

Mentre è facile vedere il momento in cui avviene la chiamata, è invece difficile stabilire se la persona risponderà .

Questo è il punto “vuoto” di cui parlavo all’inizio, quel qualcosa che non può essere letto a priori nel tema natale : si tratta della pura e semplice risposta personale.

Quello che invece è assolutamente leggibile è il “progetto” che la persona ha al momento della nascita, che cos’è che dovrà realizzare e quali strumenti gli vengono dati in dotazione , quali invece dovrà sviluppare e quali dovrà trasformare affinche’ possano essere utilizzabili nel suo viaggio.

Il tema natale si presenta come una mappa che ci permette di orientarci abbastanza bene nella vita , ma rappresenta anche la possibilità di scoprire via via la strada da seguire.

Il SOLE , invece, rappresenta il progetto di quella vita e come tale è sia il punto di partenza , sia il punto di arrivo, ma richiede che la persona lo individui e lo comprenda e quindi, come il destino dell’eroe, venga interpretato e ompiuto.

La vita infatti sembra scorrere molto piu’ facilmente quando si giunge alla consapevolezza che c’è un progetto; in quel momento assume significato e senso, prima difficilmente individuabili.

Il significato consente di sentirsi parte di qualcosa di piu’ grande di se’, fa sentire utili, accolti, e riesce anche a far comprendere con chiarezza le motivazioni delle sofferenze passate: improvvisamente, il dolore non è piu’ inutile, ma viene visto con nuovi occhi, come qualcosa che era necessario per condurre ad un nuovo orientamento piu’ costruttivo e positivo, ma soprattutto piu’ vero di se’.

Il progetto permette all’uomo di individuare la sua reale relazione con il cosmo.

Il Progetto può essere definito come una sorta di “divinita” interiore – psicologicamente parlando è la volontà del SE’ che lavora per palesarci la nostra vera essenza e farci diventare cio’ che dobbiamo diventare.

In nessun modo noi possiamo sfuggire a tutto cio’ ; Bertrand Russell dice a questo proposito : “ è difficile non essere quello che si è , ma è ancora piu’ difficile cercare di essere quello che non si è”.

Possiamo anche vedere questo “divenire” sotto l’angolazione data da Assagioli il quale parla del bisogno di ognuno di “collaborare con l’inevitabile”.

Il punto sta nel comprendere che l’inevitabile è cio’ che siamo e non cio’ che un destino esterno ci ha imposto di essere.

Noi uomini, siamo gli unici esseri viventi a non riconoscere quello che siamo e a voler essere qualcosa di diverso, esattamente come se un pero decidesse dal giorno dopo di voler essere un castano.

A volte dentro di noi c’è un gran caos in cui seme, buccia e polpa sembrano appartenere ad alberi diversi.

Nella mia esperienza ho spesso visto come il disagio vero delle persone non sia tanto riconducibile a patologie che, per fortuna, sono abbastanza rare; il piu’ delle volte si tratta di incapacità a conoscersi e a riconoscersi nelle strade che si percorrono; la nostra è una società complessa che produce innumerevoli condizionamenti che distolgono da questo centro interiore che, nonostante le nostre cecità e sordità, cerca disperatamente e con modalità via via sempre piu’ individuabili, di farsi notare per metterci sulla nostra vera strada.

Il tema natale può essere estremamente utile per riuscire a sensibilizzare la persona su quello che è il suo progetto .

In quel momento il puzzle comincia a lasciar vedere il disegno ; quello è il momento in cui si percepisce che è piu’ facile allinearsi con il Se’ che non allontanarsi e combatterlo.

Ho detto che l’istanza del tema natale che racchiude il progetto è il SOLE , che, rappresenta l’IO, ovvero l’elemento di contatto con il SE’ in quanto il Sole –IO nasce dal SE’, si differenzia, assume una propria entità e individualità e poi dovrà riagganciarsi in quel processo di centroversione di cui parla Jung che si compie allorche’ l’individuazione è raggiunta e l’asse IO-SE’ si ricompone.

Il SOLE-IO è anche il punto centrale della vita psichica, quell’istanza che proprio in quanto affiliazione del SE’ può coglierme il segreto e convogliare tutte le altre istanze psichiche del tema (pianeti) a se’, ordinandole e organizzandole in modo da servire il progetto. Questo Archetipo ordinatore della psiche è anche cio’ che via via plasma la nostra coscienza individuale, fino a farle raggiungere quel senso di unità con la vita e con il cosmo.

eridanoschool - Scuola di Astrologia - Glifo del sole

eridanoschool – Scuola di Astrologia – Glifo del sole

Lo stesso glifo del Sole rappresenta un cerchio con un punto al centro: il punto rappresenta l’istanza centrale della coscienza dell’Io, mentre la circonferenza rappresenta il Se’: Il “Centro”, così individuato, in quanto punto di mezzo degli estremi congiunti da un diametro, avrà il significato ulteriore di archetipo dell’equilibrio teso a neutralizzare le tendenze estreme della circonferenza bilanciandole in un punto che li conterrà energeticamente entrambi. Il cerchio, perfetto nella sua struttura che non ha ne’ inizio ne’ fine, eterno nella sua rotondità, poiche’ non possiede un prima e un dopo, contiene in se’ gli opposti che l’Io vedrà e manifesterà in maniera polarizzata a partire dalla scissione conscio/inconscio per giungere infine alla riunificazione consapevole che si ottiene nel trascendere la polarità.

E poiche’ il progetto rappresenta il riflesso nel mondo individuale e microcosmico di funzioni sincroniche molto piu’ vaste inerenti l’universo intero, ecco che rispondere alla chiamata del diamon e soddisfare il proprio progetto prendendo per mano il proprio destino personale, aprirà anche uno squarcio di comprensione sul divenire del macrocosmo; non solo, ma quando saremo orientati verso il progetto, l’universo intero sembra renderci onore offrendoci i talismani che ci aiuteranno nelle difficoltà del nostro viaggio unico e speciale.

Ed è anche in questo senso che il SOLE può essere letto come la parte spirituale che è in noi, complementare a quella materiale LUNA; realizzare il nostro progetto significa liberare la nostra essenza divina dalla coercizione delle abitudini standardizzate, dal proprio vissuto fatto di automatismi inconsci, da quel collettivo che nega l’individualità e costringe a vivere in un incantesimo per portare l’uomo a riaffermarsi come un individuo unico e speciale che scoprendo se’ stesso scopre anche l’universo e il senso di appartenenza al Tutto.

Passiamo ora alla parte piu’ prettamente tecnica ed astrologica ovvero al come si fa ad individuare il progetto nel tema natale?.

Bisogna pensare che il Sole è il centro da cui noi partiamo, ma è anche cio’ a cui dobbiamo tendere, passando attraverso il lungo percorso di inconsapevolezza, esattamente come fa l’Io che acquisisce nel tempo la coscienza di aspetti della personalità che prima sembravano non appartenergli ; ordinando attorno a quel determinato simbolo ( Sole per segno e casa ), integrando quelle parti che apparentemente sembrano lottare contro o non collaborare (aspetti dinamici), fino a condurre tutte le parti ( funzioni psichiche) a lavorare per il progetto comune ..

Quando il progetto diventa chiaro, si riescono a leggere con estrema esattezza i blocchi, addirittura se ne comprende la motivazione ad esistere e : si scopre che quell’aspetto di quadratura o di opposizione che tanto ci ha disturbati e ostacolati, aveva un suo particolare significato ed era assolutamente opportuno per il nostro progetto finale.

Molte volte mi sono trovata di fronte a temi di persone che vivevano continue frustrazioni e fallimenti, proprio perche’ il tipo di vita o di obiettivi che avevano scelto consciamente di portare avanti non erano assolutamente in linea con il progetto interiore .

Il Sole racchiude dapprima il seme di un progetto legato al Segno: ogni singolo Sole ha un suo particolare viaggio che possiamo chiamare “archetipico” da cui nessuno può prescindere: se io ho un Sole in Capricorno, non potrò prescindere dal diventare autonomo e indipendente, in grado di assumere la responsabilità della mia vita creando all’interno, con le mie sole forze quella struttura che mi consente di giungere a sostenere il peso delle mie scelte rinunciando man mano a cio’ che mi impedirebbe di essere autonomo.
Dovro’ quindi riconoscere all’interno le mie debolezze, permettere loro di rafforzarsi poiche, in caso contrario le combattero’ all’esterno senza mai giungere a quel reale senso di forza morale interiore che mi consentirà di arrivare alla meta finale. Se ho un Sole in Bilancia, dovro’ riconoscere me stesso e il mio progetto passando attraverso le relazioni in genere e saranno proprio queste che mi daranno gli strumenti per mettere in equilibrio parti di me che inizialmente non sono affatto equilibrate . E’ così che io posso riunire i due opposti psichici, non solo in termini di maschile e femminile, ma anche in termini di realtà e ideale, di razionalità ed emotività, di affermazione di se’ e di bisogno di relazione con l’altro. la Bilancia costretta a vedere sempre i due aspetti di ogni cosa, è dotata di questa potenzialita’ perche’ deve giungere all’ultimo compito del suo viaggio che consiste nella scelta che è assolutamente fondamentale per il suo progetto. Si trovera’ nella vita sempre di fronte a questa necessità proprio perche’ la scelta è la condizione attraverso cui cresce e si evolve chi ha questo segno solare. La scelta comporta sempre una rinuncia e un prezzo da pagare come a dire che non c’è crescita senza sofferenza; per questo i nativi sono così dubbiosi e indecisi, perche’ sanno che è parte del loro compito, ma proprio perche’ lo conoscono, lo temono, esattamente come lo temeva Paride che pago’ un prezzo altissimo per la sua scelta.

Oltre al progetto del segno esiste pero’ anche un progetto “casa” che deve integrarsi : tornando al Sole in Capricorno, se ad esempio , si trova in 7a casa, significhera’’ che il mio percorso di autonomia e di indipendenza dovrà avvenire ed essere portato a termine proprio all’interno delle relazioni e questo sarà un tema portante della mia vita in quanto con buone probabilità ho anche un ascendente Cancro che nella prima parte della vita tendera’ a farmi ricercare situazioni di fusione, difficoltà di esprimere cio’ che veramente sento e penso e questo mi costringerà, finche’ non comprendo il mio progetto ,a cercare situazioni in cui saro’ dipendente ma sarò al tempo stesso anche molto frustrato e insoddisfatto. In ultimo, quel Sole in Capricorno in 7a puo’ anche portarmi se non riesco ad allinearmi con il progetto a vere e proprie perdite affettive qualora io insista con l’ appoggiarmi ad eventuali partners o soci o altro, e a cercare situazioni in cui non ho una identità separata da portare poi all’interno di un piano di relazione in cui trovare punti di condivisione come la 7a richiede, senza pero’ perdere di vista la propria autonomia e indipendenza. Questo non significherà che io non posso avere relazioni, ma che non posso avere ne’ fusioni simbiotiche e neppure relazioni in cui io permetto la dipendenza di qualcun altro. Esattamente come vuole la 7a casa, dovrà esserci l’incontro di due IO altrettanto separati che imparano a “scambiare e a negoziare” i termini della relazione.

Se voglio invece vivere una vita in cui dipendo da altri senza una mia realizzazione personale, come il Capricorno richiede, è molto probabile che io scivoli nelle manifestazioni piu’ negative del segno che passano dal ritenermi costantemente sacrificata in quanto cerco di ottenere potere accollandomi ed accentrando su di me tutte le responsabilità anche quelle che non mi spettano rischiando di diventare tirannica nei confronti di cio’ che ho attorno, tentando in modo disperato di ottenere quel senso di forza (in questo caso in negativo) che il segno richiede.

In questo caso, il progetto del Sole ( indipendenza )e quello della Casa (relazioni paritetiche) devono trovare un modo per integrarsi senza che ne’ l’uno ne’ l’altro vengano disattesi.

E’ chiaro che le situazioni possono essere molto complesse e gia’ segno e casa possono rappresentare di per se’ forti contrasti e passare per una battaglia interna per riuscire ad integrare due bisogni che sembrano opposti (solo apparentemente) e che invece, solo insieme, possono portare al progetto; è comunque importante sapere che in nessun caso si potrà andare contro ad esso senza pagare un prezzo molto alto in termini di sofferenza.

Ho visto per esempio il SOLE in 12a casa in persone che sostengono di aver aver vissuto solo prove. In realtà, questo progetto Casa non richiede necessariamente questo; pero’ si realizza in un cammino di sicura diversità, un cammino in cui la vita personale spesso deve cedere a a significati piu’ allargati e quindi l’Io deve lasciare il posto ad un senso di unità con la vita e con il mondo. In 12a non ci si può agganciare a nulla di materiale e di concreto, poiche’ in quel caso Nettuno provvede a dissolvere cio’ che si concretizza e si crea. La 12a casa richiede che tutte le sicurezze siano interiori e quindi non permette alcun aggrappamento all’esterno: è una casa in cui spesso vi è grande sensibilità che da’ la possibilità di svolgere professioni di sostegno o di cura: tuttavia, chi elude questo progetto e vuole costruire una vita imperniata solo sul mondo personale ed egoico che la casa non permette si candida a grandi sofferenze e perdite, in quanto non riesce a raggiungere gli obiettivi che si pone e tende a veder svanire ogni sforzo.

In ultimo, il 3° ingrediente da integrare sono gli aspetti al Sole che, hanno sempre a che fare con il progetto. Se ad esempio c’è un Sole in 12a opposto a Urano, significhera’ nel mio percorso devo anche mettere in conto una difficoltà iniziale a conoscermi, a portare all’esterno cio’ che sono veramente: sono lacerata tra il vivere un senso di uniformità (6a) – che Urano mi rendera’ impossibile ma che si desiderera’ per questioni di sicurezza – e un senso di diversità che pero’ è ricercato ma di cui si ha tanta paura perche’ sembra non esserci una identità forte. L’opposizione avrà pero’ lo scopo di impedire in ogni caso di appoggiarsi agli altri e di operare quella fusione che la 12a lesa spesso confonde e mal comprende: in effetti la 12a chiede di lasciar andare ogni separazione tra l’Io e il Se’, chiede di trascendere l’Io, non di lasciar andare il proprio senso di identità e di individualità che a questo stadio dovrebbero invece essere solidi ed integri.

Spero di aver dato un piccolo esempio di come la comprensione del progetto da parte dell’astrologo possa poi fornire al consultante una chiave di lettura illuminante: spesso io mi trovo a spiegare il progetto personale a soggetti che alla fine della mia esposizione mi dicono : “ sa, io questo l’ho sempre intuito, ora è pero’ molto piu’ chiaro”.

a cura di Lidia Fassio