Eridanoschool - Simbolo Pesci

Eridanoschool – Simbolo Pesci

Il segno dei Pesci è portato all’universalità ed alla globalità, anche se spesso sono proprio queste tematiche intrinseche a spaventarlo tantissimo, perché vengono vissute come una perdita di identità. In effetti il simbolismo ultimo di questo segno è proprio legato all’abbandono dell’Io ed alla perdita di sé, unica prerogativa per potersi avvicinare alla fonte di vita originaria.

Questa tematica psichica è ben rappresentata anche nel suo glifo, che raffigura due pesci che nuotano in direzione opposta; uno verso il trattenimento del senso dell’Io e della divisione faticosamente conquistata nel cammino della crescita personale, e l’altro che invece spinge verso l’abbandono dell’individualità per raggiungere un senso di fusione con il tutto.

Nella fase storica in cui stiamo vivendo (che dovrebbe rappresentare la fine dell’Era dei Pesci e l’inizio dell’Era dell’Acquario), questo tema dominante sembra evidenziarsi con molta intensità: il mondo e la gente, infatti, sono sempre più portati ad abbattere ogni tipo di divisione; i confini, le dogane, le barriere linguistiche e religiose sembrano non aver più alcun senso; le telecomunicazioni, poi, hanno ridotto le distanze facendole sembrare quasi nulle, abbattendo i concetti di lontananza e di estraneità.

Tutto questo, però, crea un enorme senso di confusione, una paura profonda di perdere ciò che è proprio, in cui ci si è riconosciuti (territorio – razza – cultura – lingua – religione ) e, con movimento speculare, ognuno vorrebbe aggrapparsi con tenacia alle sue radici, alle tradizioni (familiari – dialettiche – territoriali), quasi per sconfiggere la sensazione di sradicamento che sentono.

Nascono così desideri di secessione, tesi al mantenimento delle origini etniche che, in realtà, coprono il bisogno di recuperare il proprio senso di identità.

Eppure il mondo va inevitabilmente verso un cammino di unità, anche se ciò non ha nulla a che vedere con l’uniformità.

Il mito che più si lega al segno dei Pesci è quello di Orfeo.

Orfeo è un personaggio pescino; era un musico, un poeta, un personaggio molto sensibile, che riusciva ad incantare chiunque lo stesse ad ascoltare, tanto la sua espressione era struggente e la sua musica toccante.

Orfeo era innamorato di Euridice e, proprio il giorno in cui aveva coronato il suo sogno d’amore – il giorno delle nozze con Euridice – lei fu morsicata da un serpente e morì.

Orfeo era distrutto dal dolore, tanto da decidere di affrontare Ade, il Dio degli Inferi, per cercare di riottenere l’innamorata. Scese quindi nel regno di Ade e cominciò ad implorarlo; siccome non otteneva risposta, cominciò a suonare la sua cetra in modo così toccante da indurre Ade ad un ripensamento (unico caso nel mito).

Orfeo non sapeva rassegnarsi alla perdita e, se non avesse riavuto indietro la sua sposa, avrebbe preferito morire.

Ade gli concesse di poter riportare indietro Euridice, ammonendolo però di non voltarsi mentre tornava indietro, perché altrimenti l’avrebbe persa per sempre.

Orfeo ringraziò ed iniziò il cammino di ritorno; dietro di lui sentiva i passi di Euridice, ma non poteva guardare se era effettivamente lei.

Quando stava ormai per raggiungere la mèta e già vedeva la luce del mondo dei vivi, fu preso dal panico, cominciò a pensare di essere stato raggirato e, in preda ad un’ansia e ad una sensazione di smarrimento, voltò la sua testa e, proprio in quel momento, Euridice sparì, e questa volta per sempre.

Questo mito è molto legato ai Pesci, che credono spesso di aver trovato uno scopo da perseguire e cominciano a muoversi su quella strada, ma all’improvviso si fermano, come se ci fossero dei dubbi, delle irrequietezze, e pian piano tutto sfuma e perde di importanza.

Orfeo rappresenta la situazione di quando ci troviamo a non avere più risorse e in cui non si può far altro che accettare la perdita, perché proprio da questa possiamo imparare molto della nostra natura, ovvero di quella parte che poco ha a che vedere con la ragione ed i fatti ordinari.

I Pesci non possono appoggiarsi alle tattiche ed alle strategie cerebrali, le loro fonti di apprendimento sono altrove e vanno oltre a quella che è la volontà umana.

Solo quando l’Io non ha più potere, quando cioè tutti i modi normali di provare a padroneggiare le situazioni falliscono, allora può apparire qualcos’altro che prima ritenevamo impossibile.

I Pesci ci fanno capire che solo quando abbiamo perso tutto possiamo trovare quello che ci supporta dall’interno.

Per questo appaiono vaghi, insicuri ed indecisi sulle strade da intraprendere, loro sono molto più legati all’inconscio che alla ragione, e ciò che li muove non sono le imprese esterne ma qualcosa che riguarda il senso spirituale che è gelosamente racchiuso all’interno di ognuno di noi.

a cura di Lidia Fassio