Eridanochool - Simbolo Capricorno

Eridanochool – Simbolo Capricorno

I simboli che si legano a questo segno sono tutti improntati sulla sofferenza e sulla costrizione. Il Capricorno porta con sé qualcosa di privativo, un senso di rinuncia che deriva dal suo pianeta Saturno, che rappresenta tutti i limiti che pone la realtà materiale a cui il segno deve sottostare; quelli che l’individuo sperimenta nel tentativo di farsi un’esperienza personale appoggiandosi sulle sue sole forze.

Nel Capricorno non esiste uno spirito missionario e caritatevole, per cui non è per bontà o per pietà che avviene la rinuncia, ma parte dal senso del dovere e dell’obbligo morale con cui deve necessariamente fare i conti.

Questo segno ha il difficilissimo compito di fronteggiare il morbido ed avvolgente Cancro (che rappresenta l’Es, quanto di più gratificante l’individuo possa sperimentare in termini di dolcezza e di protezione materna), per andare ad occupare il suo posto nel mondo del logos, simbolo del padre e del principio maschile, che giunge solo dopo aver operato una frattura con il mondo dell’Eros.

Per svolgere il suo compito, che consiste nel raggiungere un’indipendenza ed una autonomia personale, il Capricorno si serve della sua struttura forte e distaccata ed opera una rinuncia potente prima alla protezione, poi all’emotività ed infine all’affettività, costringendosi gradualmente a quello che la psicologia chiama “il tradimento”, ovvero il voltare le spalle a tutto ciò che ci è stato dato come valori, leggi e regole collettive, per coltivare la propria individualità unica condizione per non “tradire se stessi”.

Il glifo stesso del segno è una capra con una coda di pesce, simbolo di una natura istintiva e potente che non può affiorare, ma che tuttavia crea impaccio ad un animale che deve arrampicarsi sulle montagne.

La psicologia più comune ai nativi è quello del capro espiatorio: molti associano questo segno alla figura di Cristo (del resto anche la sua presunta nascita va sotto questo segno); il Cristo è l’immagine di colui che deve sacrificarsi per la gloria del proprio Padre e per la redenzione del mondo.

Il tema del padre a cui il figlio deve umiliarsi è molto presente in questo segno, in cui Saturno pone l’accento sui concetti di autorità, di disciplina e di merito.

Sicuramente al Capricorno non spetta la parte migliore dello Zodiaco, ed infatti sono rari i nativi che riescono a realizzarsi nella prima parte della vita, proprio perché troppo spesso hanno dovuto difendersi dalle circostanze esterne, da dover poi impiegare anni a smontare i meccanismi difensivi nei quali restano a lungo intrappolati.

E’ il classico tema della Croce, in cui la materia imprigiona lo spirito, e del Cristo, che deve lasciar morire la sua parte umana per poter far nascere la sua parte spirituale.

Il compito più difficile del Capricorno sta nel liberarsi da una struttura imprigionante, affinché possa iniziare il suo cammino di liberazione della natura interiore.

Il mito che più rappresenta questo segno è quello di Azazel, un Dio ebraico che si affianca originariamente a Jahweh. Azazel impersona il capro espiatorio ed è costretto ad addossarsi tutte le colpe che il popolo di Israele ha commesso nel trasgredire alle leggi di Jahweh, dopo di che deve andare ramingo per il deserto con il suo carico di disperazione.

Il simbolismo del deserto è sempre presente in questi miti capricorniani; esiste anche nel Crono greco, costretto a scendere nel Tartaro; entrambi questi luoghi rappresentano una sorta di errare vagabondo prima che si riesca a contattare la vita, gli scopi e l’essenza.

Solo quando si sono attraversati questi luoghi, che rappresentano l’ombra personale, si riuscirà a smantellare la struttura tirannica e giudicante su cui si è forgiata l’identità.

Sarà proprio questa esperienza a renderlo duttile, ad insegnargli a valorizzare la vita ed a fargli credere che il sole al mattino sorge anche per lui.

Psicologicamente il Capricorno diventerà forte, ma questa forza dovrà cercarla e coltivarla a lungo, poiché la sua natura lo ha portato a doversi difendere da situazioni difficili nell’infanzia, attraverso l’erigere muri e barriere per poter nascondere ciò che non poteva sopportare. Questo fa sì che l’IO non riesca a strutturarsi con naturalezza, ma al suo posto si struttura la maschera esterna, che diventa rigida ed intollerante, e finisce con l’imprigionare l’Io che diventa vittima di un Super Io tirannico ed inflessibile, che nulla concede a sé ed agli altri.

Il Capricorno è un segno che, contrariamente a quanto si pensa comunemente, matura tardi, proprio perché fa molta fatica a contattare la sua debolezza; il simbolo delle ginocchia rappresenta proprio il fatto che prima deve inginocchiarsi per potersi ergere in piedi, proprio come il bambino, prima di poter camminare con due gambe, deve camminare con quattro.

La ferita originaria che ogni Capricorno chiude gelosamente all’interno dovrà riaprirsi, permettendo al dolore di riemergere e di lasciar crescere l’IO bambino a suo tempo mortificato e bloccato.

a cura di Lidia Fassio