Eridanoschool - Simbolo Cancro

Eridanoschool – Simbolo Cancro

Il viaggio di un Sole in Cancro consiste nel diventare diretto, nell’imparare a chiedere ed affermare ciò che vuole e nell’aprire una comunicazione consapevole con il mondo dell’inconscio che , generalmente usa, ma senza consapevolezza.

Il segno del Cancro ha come glifo un gambero e questo ci ricorda il modo di camminare di questo strano animale: di traverso. In pratica il Cancro fatica ad affrontare la vita di fronte e quindi cerca sempre di sgusciare, di non andare diretto verso ciò che desidera, ma sottolinea una eccessiva fragilità e debolezza che servono ai nativi per far leva sulla sensibilità e sull’affettività altrui.

Il suo mito è quello di Persefone, la fanciulla che viene rapita da Ade e portata nel mondo degli Inferi; essa racchiude appieno le qualità di questo segno che sembra non voler affrontare la vita adulta, rimane infantile e, in questo modo, cerca continuamente protezione e crea dipendenza per poter assicurarsi di dipendere. Persefone infatti non si assume la responsabilità e sarà la madre a lottare per lei.

In altre parole, è sensibile, incredibilmente affettivo e morbido, tende a proteggere e a iperproteggere: una difesa che però usa per imprigionare le sue prede. Questo significa che deve liberarsi dalla paura di restare solo perché altrimenti rischia di doversi separare da ciò che ama proprio perché soffoca ciò a cui invece dovrebbe dare vita.

La battaglia del Cancro sta nella conquista di una indipendenza vera e nella rinuncia alla dipendenza emotiva , per ottenere la quale vampirizza chi gli è attorno.

I suoi punti di forza sono la sensibilità e l’empatia che possono far di lui un vero e proprio personaggio dotato di grande intelligenza ma anche di grande cuore che, a quel punto, può usare per gli altri e non più solo a scopo personale.

Nel Cancro troviamo intimità, bisogno di nutrire e di proteggere, che partono da un bisogno di appartenenza e di dipendenza che deve essere superato e risolto perché solo in quel caso condurrà al bisogno di dare vita, non solo in senso fisico ma anche e soprattutto psicologico. I nativi devono sostituire il bisogno di essere emotivamente rassicurati dagli altri con il reale sentimento verso le persone che sono vicine, in modo da non creare dipendenza per ottenere ciò che invece dovrebbe essere in grado di nutrire da solo.

C’è spesso una sotterranea ma prepotente richiesta di attenzioni coperta da un eccessivo bisogno di prendersi cura e proteggere.

Il Cancro deve imparare a fronteggiare la maturità vera anziché rifugiarsi nell’infanzia e nell’autoindulgenza che lo spingono al ricatto emotivo per ottenere passivamente ciò che desidera ma che non ha il coraggio di esprimere e chiedere direttamente.

La sensibilità deve trasformarsi in reale capacità di comprensione empatica degli altri e non in tentativi di sfruttare a proprio vantaggio le fragilità altrui.

Ha bisogno di nutrirsi e di nutrire emotivamente; in caso contrario si appiattirà e rinuncerà ad ottenere direttamente ciò di cui ha bisogno, creando una rete di dipendenze che imprigionano sé stessi e gli altri.

Il Cancro è un segno che tende a mantenere in modo marcato il legame con la famiglia, la madre e il passato, infatti rappresenta quel filo sottile che dà quel senso di continuità, di affettività e di radici di cui ogni persona ha bisogno per ottenere stabilità e senso continuità della vita.

Questo tipo di legame emotivo rappresenta la struttura portante di ogni individuo. E’ ciò che rende capaci di sviluppare più avanti nella vita relazioni affettive che consentano di esorcizzare il senso di isolamento creando appunto una “famiglia”; può però diventare un vincolo che blocca agendo come una piovra che non permette lo svincolo e il distacco che sono invece la base per qualsiasi premessa di vita autonoma.

Il Cancro ha quindi bisogno di grande maturità affettiva, deve portare alla luce le sue dinamiche interiori e le sue paure infantili per non rischiare di diventare colui che imprigiona le sue creature nella rete, succhiandone il sangue ed impedendone totalmente l’autonomia.

Il Cancro è quindi chiamato ad imparare a concedere per una seconda volta il dono della vita: dopo quella fisica deve consentire quella psichica.

a cura di Lidia Fassio